salute

Con scuola e asilo riecco i pidocchi

Cartelli di allarme sono spuntati con l’avvio delle lezioni. L’azienda sanitaria: «Controllate i vostri figli ogni settimana»


di Daniele Peretti


TRENTO. I pidocchi sono tra noi. Sarà per colpa dell'aumento della media della temperatura; sarà per l' assuefarsi alle cure tradizionali diventate ormai quasi inefficaci; sarà per il passaggio alle cure naturali che hanno meno effetti collaterali, ma oggi la presenza degli odiosi animaletti tra i capelli dei nostri figli è costante praticamente per tutto l'anno. Un fenomeno che si accentua in occasioni di eventi che creano gruppo o promiscuità. Ovvero campeggi e colonie estive, ma anche l'inizio dell'anno scolastico. Se ne ha conferma anche dagli stessi farmacisti.

La dottoressa Francesca Bergamo della Farmacia dei Solteri, spiega :”La presenza dei pidocchi rientra nella normalità, perché la richiesta dei farmaci specifici è costante per tutto l'anno. Non c'è differenza tra quartieri della città, ma solo di momenti dell'anno e certamente l'inizio della scuola, è uno di questi. Succede anche che il pidocchio si sia reso quasi immune all'attacco di molti disinfettanti ed è quindi più resistente. I prodotti più richiesti sono quelli naturali meno impattanti e con minori effetti collaterali come potrebbe essere l'arrossamento del cuoio capelluto, dall'efficacia pressoché identica”.

A livello di Azienda sanitaria i controlli diretti vengono fatti dalla assistenti sanitarie scolastiche che periodicamente relazionano i distretti sanitari periferici che segnalano alla Direzione Sanitaria, solo i fenomeni al di sopra della media. “ Fortunatamente non siamo in questa situazione – spiega il dottor Carraro – è tutto nella norma, anche se questi sono i giorni maggiormente a rischio.Si tratta di una realtà ormai planetaria la cui presenza costante e l'aumento dei casi, non sono eventi riferibili ad una sola nazione, ma sono comuni a tutti. Ed è bene anche sottolineare che l'infestazione non è assolutamente indice di sporcizia”. Sfata allora un luogo comune? “I genitori dovrebbero settimanalmente controllare il cuoio capelluto dei loro figli. Farlo pazientemente, con un pettine fitto e se si trovano uova o piccoli pidocchi non vergognarsene, ma intervenire prima che la presenza non diventi infettiva. Spesso non succede proprio per timore di essere considerati sporchi e la vergogna finisce per favorire il contagio”. Ma se non è per la sporcizia, da dove arrivano? “Non si conosce una causa certa di questa recrudescenza del fenomeno. Di certo una concausa può essere l'aumento medio delle temperature che favoriscono lo sviluppo delle uova e riduce l'effetto positivo del freddo. L'Azienda Sanitaria ha promosso una specifica campagna di sensibilizzazione: “La facciamo nell'ottica di una collaborazione con le famiglie, per il superamento di ingiustificate vergogne e per arrivare ad una prevenzione che permetta di non far passare inosservata una presenza abusiva, a dir poco fastidiosa.”













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