prg, la nota degli ambientalisti

«Con la variante centri storici a rischio»

ARCO. In pericolo il futuro del centro storico di Arco. Lo affermano Italia Nostra Trento, Wwf Trentino, il Comitato per la salvaguardia dell’Olivaia e il Comitato per lo sviluppo sostenibile in una...



ARCO. In pericolo il futuro del centro storico di Arco. Lo affermano Italia Nostra Trento, Wwf Trentino, il Comitato per la salvaguardia dell’Olivaia e il Comitato per lo sviluppo sostenibile in una nota con la quale si critica la variante ai centri storici. «Dopo aver contribuito a rovinare la Busa con un'edilizia disordinata e poco armoniosa - scrivono gli ambientalisti - l'amministrazione arcense ha pensato di volgere al peggio anche i centri storici di Arco e delle frazioni». «La Variante in corso di approvazione - continuano - consentirà la demolizione e ricostruzione, per gran parte anche l'ampliamento, fino al 20 %, di ben 619 degli edifici classificati come storici, pari al 32,8 % del totale». Secondo i firmatari il risultato di questa variante sarà imprevedibile. «Nulla arginerà la creatività - spiegano gli ambientalisti - dato che verranno smantellati anche i criteri tipologici e costruttivi previsti dal Prg per i centri storici e dunque si potranno impiegare le più svariate soluzione architettoniche e i moderni materiali». «Verrà meno il vigente limite d'altezza che impone di non superare gli edifici contigui - precisano - e verrà concesso per gli edifici affacciati sulle vie principali che attraversano i centri storici delle frazioni la sopra elevazione fino a un metro». I firmatari fanno notare come a Dro, Riva e Rovereto la percentuale di edifici soggetti a ristrutturazioni nel centro storico non superi il 15%. «Vi è una frenesia di cemento nella programmazione urbanistica che si fatica a comprendere - dichiarano - Dalla stringente tutela del territorio dipende il nostro futuro». Gli ambientalisti ricordano come sulla stampa sono stati criticati per essere arrivati tardi nella complessa faccenda del caso ex Argentina. «Questa volta - puntualizzano - saranno in ritardo i cittadini se non chiederanno conto di quello che stanno per approvare». (l.o)













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