Con l’auto le spacca il piede e poi fugge: 30enne a processo 

L’incidente in via della Cervara. L’infortunata è una studentessa che stava attraversando la strada. La guidatrice incastrata da una foto fatta da una donna che poi ha soccorso la ferita



Trento. Una storia, quella finita davanti al giudice a Trento, con tre protagoniste, tutte donne. Al centro c’è una ventenne, studentessa universitaria che si è trovata con il piede fratturato: è stato necessario un intervento chirurgico, e la prognosi è andata oltre i quaranta giorni. Da una parte c’è una trentenne trentina che con una delle ruote della sua macchina è finita sul piede della ragazza e poi si è data alla fuga. E, in posizione opposta, una giovane donna straniera che prima mi è messa all’inseguimento della fuggitiva (l’ha fotografata e questo ha permesso di arrivare al riconoscimento) e poi si è prodigata per soccorrere la ferita. Andando anche a farle visita in ospedale. I fatti risalgono a due anni fa. Era mattina e la studentessa stava andando in facoltà, a Mesiano. E stava attraversando la strada, usando le strisce pedonali in via della Cervara, quando è stata investita da una macchina. O meglio. Una delle ruote della vetture le è passata su un piede. Lei ha urlato per il dolore e l’automobilista, in base alla denuncia che è stata presentata, si sarebbe limitata ad abbassare il finestrino urlare le sue scuse continuando a guidare verso la città. Ad assistere alla scena la terza donna che si è messa all’inseguimento dell’investitrice riuscendo a fotografare la macchina e la guidatrice all’altezza del castello del Buonconsiglio. Fatta la foto, ha fatto retromarcia per prestare soccorso all’infortunata. Si è sincerata delle sue condizioni e poi le ha fatto anche compagnia in pronto soccorso.

Dalla denuncia presentata ne è nato un procedimento penale per omissione di soccorso, procedimento all’interno del quale la ferita si è costituita parte civile con l’avvocato Alberto Cunaccia. E con una richiesta di danni morali (quelli fisici sono stati liquidati dall’assicurazione) di 8 mila euro. L’ultima udienza è stata rinviata con la richiesta della messa alla prova. Il programma sarà quindi esaminato dal giudice nella prossima udienza dove si valuterà anche il risarcimento che sarà proposto dall’imputata.













Scuola & Ricerca

In primo piano