Comuni uniti, il sondaggio si farà a inizio settembre

Sindaci e Comitato promotore concordi: lo farà l’ufficio statistica della Provincia Le domande a campione via telefono. Già in autunno l’eventuale referendum


di Raffaele Bonaccorso


PRIMIERO. E’ stato un incontro ancora una volta positivo quello fra il comitato per l’unione dei Comuni e gli otto sindaci di Primiero. In sintesi, si è convenuto che il sondaggio venga portato avanti dall’ufficio statistica della Provincia, che ha già esperienza in questo campo avendo già effettuato esperienze simili e che ha assicurato la propria disponibilità, e dovrebbe essere effettuato nei primi giorni di settembre. In base al risultato del sondaggio, che a detta degli esperti della Provincia, dovrebbe avere margini di errore ridotti, i sindaci decideranno sui possibili referendum da chiedere agli organi preposti. La tempistica lascerebbe la possibilità di effettuare il referendum già in autunno.

Cosa comporta e cosa faciliterebbe l’effettuazione del sondaggio? Facciamo un esempio. Se uno degli otto Comuni di Primiero nel sondaggio dell’ufficio statistica della Provincia, che ricordiamo sarà un sondaggio telefonico, risultasse un netto per un “No” all’unione con altri Comuni, sarebbe inutile indire il referendum anche in quel Comune che, quindi, resterebbe fuori di ogni fusione, non implicando comunque la possibilità che gli altri Comuni decidano per una fusione amministrativa.

Il sondaggio dovrebbe prendere in considerazione almeno tre possibilità di fusione comunale. La prima possibilità è quella di un Comune unico per tutti e otto i Comuni di Primiero. La seconda possibilità è quella di unificazione dei sette Comuni delle Valli del Cismon e del Mis, con Canal San Bovo (valle del Vanoi) che resterebbe Comune a sé stante. La terza possibilità è quella di fusione fra i Comuni di “Soprapieve” (Sagron Mis, Siror, Tonadico, Transacqua e Fiera di Primiero), più la fusione dei Comuni di “Sottopieve” (Mezzano ed Imer) e Canal San Bovo resta da solo. Non bisogna escludere la possibilità che si giunga a una unione solo del “Soprapieve”, lasciando gli altri tre Comuni per conto proprio o con una prospettiva che nel futuro possano giungere anche loro ad unificarsi.

Quello che è certo è che nei prossimi giorni il Comitato per l’unione dei Comuni, che significativamente si chiama “Per un Primiero meno diviso”, partirà con una campagna informativa capillare su tutto il territorio, in modo che non succeda come è successo a Fiera di Primiero, dove la probabile mancanza di informazioni più diffuse, ha comportato un quasi pareggio fra il “Si” e il “No”, il che certamente non ha facilitato le conseguenti decisioni che gli amministratori saranno chiamati a prendere. A quanto è dato sapere lo stesso Comune di Fiera è d’accordo per effettuare il sondaggio telefonico da parte dell’ufficio statistica e questo probabilmente per avere un quadro più completo della situazione. La campagna informativa dovrebbe portare in Primiero i sindaci dove la fusione è stata già fatta, per sentire direttamente da loro cosa ha comportato, i benefici che ne sono venuti e le ripercussioni avute nei confronti dei cittadini.













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