Comuni, parte la caccia agli evasori fiscali

Potranno segnalare chi non paga. In Trentino patto tra Provincia e Agenzia delle entrate


Chiara Bert


TRENTO. Il premio è di quelli che fanno gola: delle tasse evase che contribuiranno a recuperare, potranno tenersi il 100% per i prossimi tre anni e a regime la metà del gettito. È la sfida che il governo Monti ha lanciato ai Comuni per combattere l'evasione fiscale. In Trentino il patto passa da un accordo-quadro tra la Provincia e l'Agenzia delle entrate: la trattativa è in corso.

L'accordo tra governo, Comuni e Agenzia delle entrate è stato firmato due giorni fa a Roma e a breve arriveranno le istruzioni operative per i sindaci. Prende così corpo quella partecipazione dei Comuni alla lotta all'evasione fiscale di cui si parla dagli anni '70: non più solo scambio di dati - come già oggi avviene su base volontaria tra enti locali, Agenzia e Guardia di Finanza sulla base di singoli protocolli - ma un contributo a pieno titolo all'accertamento dell'evasione. I Comuni, che hanno a disposizione la banca dati più completa per smascherare chi non paga le tasse, saranno chiamati ad usarla. Segnalazioni specifiche, grazie all'incrocio delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti con i dati dell'Imu, i contratti di affitto, i dati catastali, le utenze domestiche, le dichiarazioni Icef. Sulla base di queste informazioni, le amministrazioni potranno segnalare evidenti comportamenti elusivi e indirizzare gli agenti del fisco sugli evasori.

I Comuni che si impegneranno in questa battaglia potranno tenere per sé, per tre anni da qui al 2014, l'intera somma recuperata, e poi, a regime, il 50% del gettito sottratto agli evasori. Un incentivo fortissimo, quello deciso dal governo, per spingere i sindaci ad una collaborazione piena. Che partirà, in una prima fase, concentrandosi su due settori: quello immobiliare, andando a scovare gli edifici fantasma e gli affitti in nero, e quello del commercio.
In Trentino - spiegano all'Agenzia delle entrate - il patto antievasione deve prima passare per un accordo con la Provincia, che aprirà il canale per il coinvolgimento dei municipi nell'attività di accertamento. I protocolli firmati negli anni scorsi risalgono al 2007-2008 tra l'Agenzia e i Comuni di Trento, Riva del Garda, Cles e Arco, riguardano lo scambio di informazioni per il contrasto all'evasione e si basano essenzialmente su due tipi di dati, quelli dell'Ici e della Tarsu sull'igiene ambientale.

«È stato un primo passo - spiega il funzionario dell'agenzia delle entrate Angelo D'Andrea - ora si tratta di farne uno ulteriore che vada oltre la normale gestione dei dati». La trattativa è in corso ai massimi livelli e coinvolge direttamente il presidente della Provincia Lorenzo Dellai e il direttore della direzione provinciale dell'Agenzia Vincenzo Giunta. Diversamente dal resto d'Italia, per il Trentino ci vorrà forse un po' più di tempo, ma la sfida ai Comuni è lanciata.













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