Compleanno «blindato» per CasaPound Trento 

Per il quarto anno della sede cittadina arriva il segretario nazionale Di Stefano Il movimento scenderà in campo anche in Trentino. E i grillini? «Pezzenti» 



TRENTO. Capodanno blindato per CasaPound ieri pomeriggio in via Marighetto (a Madonna Bianca), dove alcune decine di militanti del movimento hanno festeggiato il quarto anno dalla fondazione della sede cittadina: tante forze dell’ordine (con polizia e carabinieri a sorvegliare entrambi gli accessi della via) ma nessun disordine, finché in serata è intervenuto il segretario nazionale del movimento, Simone Di Stefano assieme al consigliere comunale di Bolzano, Andrea Bonazza e ad altri militanti altoatesini.

La sede è una sorta di circolo culturale dove l’ingresso è riservato ai soci, aperta due giorni alla settimana nei locali che fino a qualche anno fa erano occupati da un esercizio commerciale, in mezzo alle palazzine residenziali. All’interno del circolo i manifesti con i valori del movimento (“Basta Feccia”) accanto alle immagini della Grande Guerra e agli appelli per le raccolte alimentari a favore dei poveri (italiani). Tanti giovani, qualche giovanissimo, con una buona percentuale di ragazze.

«Ci vorrebbero far chiudere - ha detto il responsabile trentino del movimento, Filippo Castaldini - ma resistiamo orgogliosamente, come abbiamo resistito quando ci hanno lanciato contro una bomba (era il marzo 2014, quattro mesi dopo l’apertura, ndr). Questo posto non è solo il punto di riferimento per i fascisti di CasaPound, ma per tutto il popolo: le raccolte alimentari abbiamo cominciato a farle ben prima delle elezioni».

La violenza? «Colpa dei centri sociali che ci attaccano» ha tagliato corto il segretario nazionale Di Stefano, arrestato qualche anno fa per il furto di una bandiera europea che rivendicò con orgoglio: «Per me è uno straccio».

E poi si è parlato di politica, con un comizio improvvisato fuori dalla sede e trasmesso in diretta Facebook: «Facciamo paura ai partiti (non certo alla gente) perché siamo con il popolo e il nostro consenso cresce» ha detto ancora Di Stefano. Con Castaldini che ha assicurato la presenza di CasaPound alle prossime elezioni provinciali in Trentino.

Un movimento che non ha paura di definirsi neofascista (appartenenza ribadita ieri più volte) e che (con Bonazza, applaudito) non ha usato mezzi termini nei confronti di “quei pezzenti dei grillini che sono diventati il partito dell’astensionismo, tanto hanno paura di fare qualcosa che possa contrariare una parte o l’altra del loro elettorato. Noi invece non chiediamo voti di protesta: i nostri elettori sanno benissimo chi votano». CasaPound guarderà quindi ai “grillini delusi e ai delusi del centro destra”. (a.s.)

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