Civici e tanti ex Dc per il «Patt 2.0» 

Folla alla Cantina Lavis per la prima uscita elettorale con gli Scorpions in sottofondo. Rossi: noi fuori dagli schemi classici


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Sala stracolma. E dire che per arrivare alla Cantina di Lavis, visti i lavori in corso sulla ferrovia, ieri sera occorreva fare una mezza gimkana nel sobborgo: «Tantissima gente, è vero. Ma nessuno del Patt. Anzi sì, ne conto quattro in tutto» sentenziava uno che è cresciuto, letteralmente, a pane e stelle alpine.

Ma il Patt 2.0 delle braghe e delle giacche di coram ha scelto di fare a meno. C’era molta ex Dc, tanti civici, altrettanti curiosi. I duri e puri hanno salutato per scelta, o perché costretti, da tempo a lasciare la compagnia. Marcette, bande in costume, per aprire l’affollato consesso preelettorale? Macchè: parte un filmatino che gioca sulla metafora della corsa verso le elezioni vista come una scalata alpina e la colonna sonora è affidata all’iconica Winds of change degli Scorpions.

Il video si inchioda quasi subito, non riparte ma partono gli applausi. Titolo della serata: «Al servizio del Trentino. Insieme». C’è voglia di vedere (e di farsi vedere, molte le signore fresche di parrucchiera) visto che in sala c’è il presidente della giunta Ugo Rossi, tutti i consiglieri del Patt, il parlamentare uscente, il senatore Franco Panizza, e le aspiranti entranti. Anzi Emanuela Rossini è praticamente blindata, mentre Eleonora Stenico è candidata di coalizione ma intanto è in prima linea con il Patt, poi si vedrà. Molto notato l’assessore al turismo Michele Dallapiccola che sfoggiava dei calzoni a scacchi in tweed scozzese, degni di Braveheart.

«Sala piena? Siamo rimasti l’unico vero partito a poterlo fare» confidava Rossi ad un simpatizzante mentre si toglieva il cappotto. La serata in cantina vedeva il debutto ufficiale dell’assessore Carlo Daldoss nel Patt ma senza tessera, archiviati da tempo i propositi di nuove liste civiche: «Uhm, io sono stato 8 anni segretario del partito ma di tessere ne avrò fatte 10 in tutto. Non è la mia specialità, conta la voglia di fare politica e le idee» chiosava Rossi a chi alzava il sopracciglio di fronte alla strana situazione. Perfettamente inserito nel gruppo invece Walter Viola che con il Patt divide armi e bagagli da fine anno.

Ecco Rossi sul nuovo Patt: «Cambio di rotta? No è sempre quella, essere al servizio del nostro territorio. Il partito ha fatto un percorso di rinnovamento e di apertura alla società civile. Ora è una formazione matura: noi ora abbiamo un obiettivo ambizioso, quello di dimostrare che i partiti sono fatti di gente seria, che mantiene la parola. Che magari sbaglia ma che non fa politica parlando male degli altri. Il Civismo? E’ nel nostro Dna essere fuori dagli schemi classici».

Finale con il “nuovo” aderente al Patt, il senza tessera Carlo Daldoss: «Mah, io ho fatto una riflessione dopo quattro anni di impegno in giunta al fianco di Ugo Rossi. Ho ritenuto di mettermi in discussione dentro questo partito. Abbiamo storie diverse, altri come il sottoscritto che sono qui questa sera, ma il Trentino oggi ha bisogno di riunificare». Sul palco un talk show con poltroncine. Titolo: nuovo patto per la Terra.













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