Civettini chiede la commissione d’inchiesta 

Il consigliere: «Servono risposte». Cia: «Zeni e Bordon smentiti, l’assessore Zeni riferisca in consiglio» 



TRENTO. Dopo il consigliere dei 5 Stelle Filippi Degasperi, che ha chiesto al direttore dell’Azienda sanitaria e alla primaria di Pediatria di autosospendersi, arrivano altre prese di posizione politiche. «Laddove ci accertasse un errore umano, gli eventuali responsabili non andrebbero certamente demonizzati, ma sostenuti nel superare il lato più drammatico della vicenda. Proprio per questo, in preda alle notizie ormai pubbliche che si susseguono, una delle vie per approfondire e capire quanto è successo-affinché non succeda più-l ’istituzione immediata di una Commissione d’inchiesta che possa accedere a tutti gli atti e collaborare – laddove fosse necessario-a delineare quelle che potrebbero essere responsabilità di ordine politico, nella gestione dello svolgersi dei fatti, dal momento del ricovero fino al triste epilogo che ha colpito tutta la comunità». Lo chiede il consigliere provinciale Claudio Civettini (Civica Trentina). «Diversamente, qualora si volesse osteggiare questa ipotesi, martedì l’assessore Zeni riferisca in aula, non tanto per informare solo i Consiglieri, ma per ufficializzare lo stato dei fatti a supporto della Famiglia colpita. Interviene anche il consigliere Claudio Cia (Agire): «Anche se in verità il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin non fa riferimento all’operato del personale sanitario ma conferma solo il fatto che la bambina non è stata contagiata in un contesto esterno all’ospedale e che non abbiamo ceppi di zanzare capaci di essere vettore del parassita (senza però specificare la modalità del contagio), sono affermazioni che smentiscono in modo clamoroso quanto ebbero a dichiarare l’assessore alla salute e alle politiche sociali Luca Zeni ed il direttore generale dell’Apss Paolo Bordon che, ai tempi dei fatti, negarono che ciò fosse avvenuto all’interno del Santa Chiara». «Se le indiscrezioni della stampa fossero confermate cambia tutto perché ci sarebbe anche un grosso problema all’interno delle nostre strutture ospedaliere che, oberate da carichi di lavoro, espongono il personale sanitario a rischi di errore elevati che impongono alla politica di rivedere l’organizzazione e la distribuzione del personale negli ospedali; non da ultimo, dopo questa fuga di notizie, non abbiamo intravisto nessuna rassicurazione da parte delle nostre istituzioni. Perciò sarebbe il caso che l’assessore Zeni intervenga subito in consiglio chiarendo se queste notizie sono vere o false».















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