Cinquecento trentini a Verona per la protesta contro il Forum 

La marcia. Moltissime le associazioni che hanno annunciato la partecipazione alla protesta contro il congresso mondiale delle famiglie. Non condividono le tesi di fondo dell’evento



Trento. Oggi a Verona è atteso un confronto aspro tra i sostenitori del Congresso mondiale delle famiglie e i manifestanti che contestano in maniera accesa l’evento. Alla contromanifestazione parteciperanno anche molti trentini. Si prevede che almeno cinquecento di loro scenderanno nella città veneta. Hanno annunciato la loro partecipazione una serie di associazioni da «Non Una di meno» ad Arcigay, Arci, Anpi, Rete Lgbtq, «Se non ora quando», Casa delle donne, i Sentinelli di Trento, Unione degli universitari, Lila, Cgil e Uil: sotto accusa l’attacco dei movimenti integralisti pro life ai diritti delle donne, a cominciare dalla legge 194 sull’aborto, e ai diritti degli omosessuali, che qualcuno dei relatori al Congresso delle famiglie vorrebbe “curare” con terapie riparative.

Chi al Congresso non ci sarà è il Forum delle famiglie trentine, che riunisce 38 realtà, dalle Acli all’Agesc, dall’Anffas a Villa Sant’Ignazio, dall’Ama all’Associazione cattolica. «Non ci saremo perché non condividiamo il modo in cui temi anche a noi cari, come la natalità, vengono portati avanti», spiega la presidente Paola Pisoni, avvocato. «Siamo per il dialogo, creare muri e escludere non aiuta mai. Rappresentiamo associazioni che hanno sensibilità diverse e per questo cerchiamo sempre quello che unisce, senza rinunciare ai nostri principi. Anche a livello nazionale abbiamo proposto un patto per la natalità, ma è inutile continuare a dividerci sulla definizione di cosa è “famiglia”. Se partiamo dalla concretezza forse riusciamo a costruire di più». Un esempio? Le nuove famiglie “arcobaleno” con due mamme o due papà: «Noi siamo per partire dai figli, in questo senso va la nostra proposta sugli assegni familiari». Un metodo del confronto (mancato) che Pisoni si augura anche sul tema che ha acceso un duro scontro in Trentino, la sospensione dei corsi sulla parità di genere nelle scuole.













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