Cinquant’anni del Sasso Rosso raccolti in un libro e in due Cd

Malé. Cinquant’anni di storia racchiusi in un libro e un doppio cd. Il Coro Sasso Rosso, che ieri ha cantato all’alba ai Piani del Vioz nell’ambito dei “Suoni delle Dolomiti”, recentemente ha...



Malé. Cinquant’anni di storia racchiusi in un libro e un doppio cd. Il Coro Sasso Rosso, che ieri ha cantato all’alba ai Piani del Vioz nell’ambito dei “Suoni delle Dolomiti”, recentemente ha festeggiato nella calda atmosfera del teatro comunale di Malé mezzo secolo di attività, riproponendo la propria storia, intrisa di amore per la montagna, culla del canto popolare.

Emozionanti esecuzioni, ricordi e aneddoti hanno riportato l’affollata platea agli albori del Coro Sasso Rosso, nato da una felice idea di Adriano Dalpez, fondatore e direttore. “Il Canto di una Valle” è il titolo del libro, curato dallo storico Udalrico Fantelli, che celebra la nascita, il percorso artistico e socioculturale del coro, così come il doppio cd antologico “Il Canto di una Valle – 50 anni”, raccolta di 50 brani rappresentativi della storia musicale del Coro Sasso Rosso. Durante le celebrazioni conclusive non poteva mancare il ricordo dei tantissimi amici-artisti come il compianto pittore Paolo Vallorz, Livio Conta e Mauro Pancheri, che nell’occasione ha regalato lo splendido dipinto “Fuoco sotto la montagna”, diventato copertina del doppio cd.

Molte anche le autorità presenti per dire grazie ad Adriano Dalpez e ai suoi coristi, nonché al presidente Guido Ghirardini. A Malé c’erano molti sindaci della valle, il presidente del Centro Studi Val di Sole Marcello Liboni, il presidente dell’Apt Luciano Rizzi, il presidente della Federazione cori del Trentino Paolo Bergamo, il presidente del Filmfestival Mauro Leveghi, l’onorevole Martina Loss e l’ex governatore Ugo Rossi. Ma soprattutto sono stati i tanti amici del coro, di ieri e di oggi, a tributare gli applausi più sentiti.

Il coro, è stato detto a più riprese nel corso della serata, è scuola di canto e di vita. Per il Coro Sasso Rosso è amore per il canto popolare, per la montagna, per la propria valle. E per tutti c’è stato un riconoscente “grazie”: a tutti i cantori che ne hanno fatto parte e a quelli che hanno lasciato ma continuano a vivere nel canto degli attuali compagni di coro, cari amici di vita. F.B.















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