«Ciminiere, sempre stato per abbatterle» 

Biasioli d’accordo con Patrimonio del Trentino: «Entro febbraio una decisione, i costi vanno valutati»  


di Sandra Mattei


TRENTO. «Su quell’area potrebbe essere realizzato subito un parco per bambini». Lo sostiene il vicesindaco e assessore all’urbanistica Paolo Biasioli, che non ci sta ad essere tacciato di immobilismo per quanto riguarda la partita che si gioca sull’area dell’ex Italcementi, 46 mila metri quadrati, con tre protagonisti coinvolti: da una parte Patrimonio del Trentino che entrerà in possesso definitivo dell’area dopo la bonifica (che spetta alla Piedicastello spa, leggi Federcoop), dall’altra l’Università che attende sia liberata l’area dell’attuale Cte per costruirci la mensa ed il Comune che detta le regole della destinazione. Biasioli, durante la scorsa commissione urbanistica, ha voluto assicurazioni da parte del geologo Luca Raffaelli, che ha illustrato la situazione degli inquinanti e le modalità della bonifica.

Succederà, come è stato ventilato, che una volta steso lo strato di terra per bonificare, si rischi di rifare le analisi se si dovrà costruire residenzialità?

Le due zone con un “blando” inquinamento, come le ha definite Raffaelli, sono circa un terzo dell’area. Ma non è detto che non si possa costruire in quel perimetro. Se si volesse scavare per fondamenta o interrare, si dovranno ricalcolare i dati del rischio, con parametri già definiti. Inoltre, negli altri due terzi, si può scavare anche oggi.

La clausola del contratto con Patrimonio del Trentino che prevede sia Piedicastello spa a realizzare l’abbattimento delle ciminiere con la bonifica, se il Comune deciderà di togliere la tutela, vi costringe a decidere entro fine marzo. Cosa ne pensa?

Dobbiamo fare un ragionamento su questo tema e sappiamo che va fatto entro febbraio. Certo è che se la proprietà dell’area mi pone un problema dei costi per la conservazione delle ciminiere, che si aggirano sul 1 milione e 200 mila euro, non possiamo ignorarlo. Confrontato con il costo dell’abbattimento, che è di 470 mila euro, ci sono 700 mila euro di differenza. Una riflessione va fatta, tenuto conto che le torri non sono originarie, ma costruite nel dopoguerra.

Quindi lei è per abbatterle?

Io ero per abbatterle anche quando nel 2001 si votò per conservarle e si è scelto di abbattere il sigaro e tenere le torri come testimonianza di archeologia industriale. Si può pensare in alternativa ad un progetto che racconti la storia industriale del Trentino alle Gallerie della Fondazione Museo storico del Trentino. In ogni caso, è una mia posizione personale, e mi atterrò a quello che decide il consiglio.

Il fatto che si sono sempre fatti annunci sull’area dell’ex Italcementi, senza un piano complessivo e senza fare i conti con i tempi della messa in sicurezza degli inquinanti e delle ciminiere, non è un vostro limite?

L’amministrazione comunale ha già deliberato nel 2004 un piano di lottizzazione che prevede la cessione di 18 mila metri quadrati al Comune, con in parte strade e in parte parco, e di 28 mila metri quadrati, dei quali il 30 per cento destinati a residenziale ed altri servizi. Quindi c’è già una visione su tutta l’area che prevede la residenza con lo studentato verso il quartiere di Piedicastello, per poi pensare il polo espositivo di 6 mila metri quadrati ed i parcheggi più a sud.













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