Chiude l'Agenzia per la famiglia

Nata soltanto sei mesi fa è destinata ad essere cancellata a fine anno


Robert Tosin


TRENTO. Praticamente morta in culla, soppressa ai suoi primi vagiti. L'Agenzia per la famiglia, istituita con la legge del marzo scorso, arriverà a stento a mangiare il panettone. Ma dal primo gennaio non esisterà più. La preoccupazione tra le associazioni delle famiglie che tanto l'avevano attesa e che ancora non avevano finito di brindare alla novità. L'Agenzia è nata in luglio, come diretta conseguenza della legge numero 1 di quest'anno approvata in marzo. Il suo compito è quello di coordinare tutti gli interventi che la stessa nuova normativa prevede e che per la prima volta rende organici nel dare risposta ad un tema molto complesso e che supera i ristretti ambiti dei dipartimenti provinciali.

Per occuparsi delle tematiche legate al sostegno e alla promozione della famiglia, infatti, vengono coinvolti tutti i settori della burocrazia: dalle politiche sociali a quelle dell'edilizia fino all'istruzione. L'Agenzia diventa così il terminale delle richieste delle famiglie da una parte e delle offerte dell'ente pubblico dall'altra. Ora però, dopo nemmeno sei mesi di vita, l'Agenzia sarà cancellata, passando così negli annali tra quelle cose strane che solo politica e burocrazia sanno fare: far nascere enti di cui, poi si scopre, si poteva farne a meno.

Le associazioni delle famiglie sono piuttosto preoccupate. Temono che senza l'Agenzia la legge diventi lettera morta e che venga a mancare un riferimento capace di fare sintesi nel mare magnum delle leggi. «Niente di tutto questo - si affretta a spiegare l'assessore Ugo Rossi - e le associazioni delle famiglie possono stare assolutamente tranquilli. Non ci sarà più l'Agenzia nel senso che non si chiamerà più così, ma la struttura non subirà modifiche. Il cambiamento fa parte del più ampio rimodulamento generale della struttura provinciale che prevede una serie di cambiamenti organizzativi per rendere più efficace la "macchina" provinciale». Nel suo impegno riorganizzativo, infatti, la Provincia ridurrà considerevolmente il numero delle agenzie, nate per la loro elasticità e autonomia ma forse un po' troppo sfuggenti al controllo tecnico.













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