sanità

Chirurgia, le urgenze via dalle valli

Riunione di giunta sulla sanità. Negli ospedali periferici restano solo gli interventi programmati



TRENTO. Due ore e un quarto di tabelle e spiegazioni, ma ancora molto resta da fare. Ieri i tecnici dell’assessorato provinciale alla salute hanno illustrato il piano di miglioramento sanitaria alla giunta provinciale che si è riunita apposta anche di pomeriggio. Il nodo più spinoso, quello dei punti nascita non è stato ancora affrontato. Se ne parlerà probabilmente la prossima settimana.

Così le polemiche anche all’interno delle varie forze politiche per una volta non sono esplose. Resta in sospeso la sorte del punto nascite di Tione, anche se cresce il partito contrario alla chiusura. Nella riunione di ieri si è parlato della chirurgie. Negli ospedali di valle resterà la chirurgia programmata e le prime urgenze, ma non ci saranno interventi urgenti di notte e nei fine settimana. Questo genere di interventi saranno effettuati a Trento. Così come le emergenze importanti saranno affrontate negli ospedali centrali. Il destino delle mammografie, sembra segnato. Gli esami saranno svolti a Trento o a Rovereto.

L’assessorato sembra orientato ad acquistare tre macchine di nuova generazione che saranno sistemate nei due ospedali più grandi. Se necessario si pensa anche a un servizio di trasporto per le donne delle valli. Infine c’è l’idea di valorizzare un’eccellenza per ciascun ospedale periferico. Per Cavalese si pensa, ad esempio, a potenziare la traumatologia.













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