“Cercando l’isola che non c’è” è il carro più bello 

La festa. La giornata di sole ha portato in piazza centinaia di persone che hanno festeggiato con travestimenti spesso originali Il momento tanto atteso: la sfilata dei carri con 800 figuranti


CLAUDIO LIBERA


TRENTO. Il carro “Cercando l’isola che non c’è”, della Compagnia de Matarel, responsabile Alessia Filippi, 12 maschere a bordo ed 80 figuranti - dai 5 agli 80 anni al seguito - ha vinto l’edizione 2019 della sfilata dei carri e dei gruppi mascherati del Gran Carnevale Città di Trento. Al 2° posto – in giuria il presidente del Cti Giorgio De Grandi, l’assessore Roberto Stanchina e Viviana Brugnara, vicesindaco di Faedo, per la Pro Loco di Giovo – Mattarello-Romagnano ed il carro “Cartons Matarel”, della “Confraternita Matarei de Oro”, 40 maschere sul carro ed un seguito di 60 figuranti. Al 3° posto “Dragon Trainer” dell’Oratorio S. Giuseppe di Pressano, 3 maschere sul carro e 70 persone al seguito. Quarto “Alvin Superstar” del Circolo Oratorio don Celestino Brigà di Lavis, 2 maschere sul carro ed un seguito di 90 persone. I gruppi classificati tutti pari merito erano “Toy Story” dell’Arte Danza Trento e Gdm Valdicembra, 200 partecipanti; “I Trolls”, dell’Associazione Le tre Cime del Bondone, 100 partecipanti e “TRUMPolieri messicani costruttori di ponti e non di muri”, gruppo Fm impresa sociale Trento e 40 mascherati.

800 figuranti

È vissuto così con un colpo d’ala questo Gran Carnevale Città di Trento; ieri, in un pomeriggio pieno di sole, oltre 800 figuranti hanno dato vita alla sfilata, sempre organizzata dal Cti, Consorzio Trento Iniziative con Comune e sponsor privati. La Promoevent di Massimo D’Achille ha curato la parte tecnica, con Silvio al service, il Dj Antonello e la presentazione di Daniele Brunetti. Dopo una settimana con le sole giostre nelle piazze Fiera e Cesare Battisti, il Carnevale ha invaso pacificamente il centro città, in attesa del Martedì grasso. Una festa bella, ben riuscita e partecipata, nonostante molte complicazioni, anche burocratiche, rendano sempre più difficile l’opera della nostra grande ricchezza, il volontariato. Maschere, coriandoli e musica hanno tenuto allegramente in ostaggio il centro città per tutto il pomeriggio.

 













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