Cenone di Capodanno con i consigli degli chef

I suggerimenti di Chiocchetti, Rigotti e Bertol per un menù goloso e ricercato


di Angelo Carrillo


TRENTO. E’ Alfredo Chiocchetti decano dei cuochi stellati trentini ad aprire le danze di questo capodanno goloso. Naturalmente con il suo tocco molto classico che ben si coniuga all’ambiente dello Scrigno del Duomo che è stata tra le rare realtà dell’alta ristorazione capace di imporsi e resistere all’interno della città. Da lui non potevamo aspettarci altro se non un menù di grande ricercatezza e levigatezza oltre ad ottimi consigli e suggerimenti. Intanto quello più sentito: Non rinunciare mai a cotechino e lenticchie. Un assaggio di tradizione che oltre alla scaramanzia fa bene alla gola. Allo Scrigno questo capodanno sarà all’insegna di uno stile che coniuga mare e monti con pesci raffinati e succulente preparazioni di carne. Si comincia con un promettente fagottino di patate, castagne e aragostine che sarà una delle portate principali, ma per farsi la bocca ecco la battuta di spigola, papaya, cetrioli e caviale, quindi scampi al limone e patate al caffè e uova di salmone, Si passa poi a un trancetto di baccalà, burrata, uva sultanina e capperi per passare quindi, come detto, all’immancabile cotechino dei produttori Trentini con le lenticchie. Il piatto preferito di Chiocchetti e capiamo perché, è la millefoglie di vitello con le sue animelle in una riduzione di vino Pedro Ximenez e liquirizia. Per chiudere, certamente in bellezza, il cosiddetto grattacielo in cucina: una golosa stratificazione di sapori e gusti diversi presentata in un bicchiere alto. Da gustare quasi in un sol boccone. Il tutto per prepararsi al meglio a Gennaio, spiega lui, mese delle cipolle, che fanno piangere in cucina e non solo. E’ il giovane chef dell’anno. una delle migliori promesse trentine. Ora guida un nome pesante della ristorazione trentina. Maso Franch. A leggere il curriculum di Diego Rigotti si rimane sbigottiti pensando che questo giovane chef ha appena 28 anni. Da Gualtiero Marchesi a Cracco, passando per un’interessante stagione in Francia fino al ritorno in Trentino. Dove speriamo si fermi a lungo. Il suo capodanno sarà al insegna di piatti classici rielaborati con i sapori del territorio e molta, molta creatività. Si parte da un “hamburger” di culatello selezione Paolazzi, una delle migliori norcinerie trentine, accompagnato da un sorbetto di melone invernale e chips di patata al lime e polvere di licheni. Un cubo di salmone selvaggio panato con delle erbe selvatiche, spuma di broccolo olive caramellate e aria di guanciale segna la tappa successiva. Un vero trionfo di sapore. Il raviolo di pasta fresca allo zafferano con un tuorlo d’uovo crudo su una vellutata di Trentingrana e delle lamelle di tartufo rappresenta una vera e propria sfida anche al più integerrimo dei salutisti. Poi un riso Carnaroli mantecato al pesto di prezzemolo con dei medaglioni d’astice, emulsione di crostacei e cenere di cipolla ci fa quasi sognare. Il filetto di vitello da latte in crosta di frutta secca con purea di sedano rapa cipollotti caramellati e fagiolini croccanti chiude la carta dei buoni propositi per arrendersi definitivamente al cremoso al cioccolato bianco e cannella con delle fragole marinate al Trentodoc. Costo 80 euro. Sicuramente non esagerati. Almeno una volta all’anno. E’ lo chef trentino più famoso, grazie alla presenza fissa a una delle trasmissioni più di successo di Rai uno, la prova del cuoco. Il sei gennaio porterà in alto i colori della cucina trentina nel più classico degli eventi televisivi: la lotteria Italia. Sara lui, Cristian Bertol, uno dei sei chef abbinati a ai biglietti vincenti della lotteria che potrebbe far vincere a un fortunato qualche milione di euro. Intanto ci accontentiamo dei suoi consigli per il cenone. All’Orso Grigio di Ronzone il menù sarà á la carta per scegliere liberamente tra le sue oramai celebri specialità. Basta citare il petto d’anatra marinato al Groppello con gli spicchi d’arancia e il grana padano. La Zuppa di carciofi in crosta, e la sua ultima proposta: un uovo in camicia su letto di lenticchie e tartufo bianco. Quindi filetto di maialino da latte in pasta di pane ratatouille di verdure, e un piatto che è un piccolo capolavoro: il risotto allo zafferano con capesante dorate e tonno scottato. E per finire? Un classico panettoncino con macedonia di frutta esotica e gelato alla vaniglia.













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