Cassa Centrale, 2 miliardi dalla Bce

Operazione che darà ossigeno anche alle Casse Rurali e a Cassa del Trentino


Roberto Colletti


TRENTO. Oltre due miliardi di euro, a tanto ammonta il prestito ottenuto da Cassa Centrale ieri all'asta della Bce. Liquidità che con valuta 1º marzo sarà distribuita tra le Casse Rurali trentine, le Bcc nel Nordest, Cassa del Trentino e la stessa Cassa Centrale. Un'operazione che fa seguito a quella analoga di dicembre destinata a dare ossigeno, sempre con l'intermediazione dell'istituto di Via Segantini, alle banche del Trentino ed ora anche alla tesoreria della Provincia.

Giornata nervosa ieri per i vertici di Cassa Centrale e di Cassa del Trentino che hanno seguito le fasi finali dell'operazione che si perfezionerà quest'oggi. Problemi burocratici e richieste di documentazioni aggiuntive relative ai titoli da dare in garanzia hanno tenuto alta l'adrenalina sino all'ultimo. Alla fine tutte la carte sono state inviate ed accettate per il prestito triennale - costo di poco inferiore al 2 per cento annuo - di 2,15 miliardi di euro. Che, in proporzione alle garanzie date da ciascun istituto, saranno ripartiti per circa un miliardo tra le Bcc del Nordest, 930 milioni tra le Casse Rurali trentine, 80 milioni sono riservati alla Cassa del Trentino ed infine 150 milioni confluiranno in Cassa Centrale Banca.

Per il sistema delle Rurali sarà una importante boccata d'ossigeno per garantire la liquidità che da mesi si è fatta vischiosa, con gli impieghi complessivi a quota 12,3 miliardi contro una raccolta di 12,5 miliardi. Un rapporto del 100% che diventa ancor più alto se ai prestiti erogati si aggiungono altri 5 - 6 miliardi di fidi accordati. Se ci chiede a cosa serve il prestito Bce, è il commento di Via Segantini rivolto agli "osservatori disinformati" che in questi mesi criticano la prudenza con cui le banche erogano quattrini, questa è la spiegazione. Va inoltre considerato che parte della liquidità raccolta in dicembre dalla Bce è stata investita in titoli di Stato italiani, utilizzati in questa seconda tranche.

Nell'operazione, che sul valore dei titoli ha scontato un taglio del 10 per cento operato dalla banca centrale Ue, rientra anche l'intermediazione prestata da Cassa Centrale sui titoli che Cassa del Trentino, assieme ad un pacchetto di bond di Stato, ha recentemente sottoscritto su emissioni di Unicredit, Intesa San Paolo de Mediocredito del Trentino Alto Adige. Nella società presieduta da Gianfranco Cerea entreranno circa 80 milioni che serviranno per le necessità della Provincia. Sia le risorse destinate alle Casse Rurali, sia quelle della tesoreria di Piazza Dante ora dovrebbero consentire una maggiore liquidità del sistema del credito.













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