CasaPound, altra domenica di tensione

Via Marighetto ancora presidiata dalla polizia e manifestazione anarchica nella piazza di Madonna Bianca


di Lorenzo Di Domenico


TRENTO. Sono passate ormai più di due settimane dall’apertura della sede di CasaPound a Trento. Più di due settimane da quel sabato pomeriggio di grande tensione fortunatamente sfociata poi nel nulla. In questi quindici giorni la sede di Trento del movimento politico di ispirazione mussoliniana ha organizzato numerose serate ed eventi incentrati su temi artistico-letterari, quali le opere futuriste di Depero e il rapporto tra D’Annunzio e la nostra città. Le attività dei militanti e simpatizzanti di CasaPound sono dunque proseguite senza particolari intoppi o scontri con anarchici, la tensione non si è però dissolta nel nulla, come è stato prontamente ricordato dalla scritta “Antifa” comparsa su di una saracinesca all’esterno della sede in via Marighetto lo scorso sabato pomeriggio.

Proprio a tal proposito i ragazzi di Casa Pound hanno voluto precisare: «In realtà la scritta è stata fatta sulla saracinesca sbagliata, quella dello stabile a fianco della nostra sede. Ci è comunque sembrato giusto riverniciarla in quanto la scritta era diretta a noi. In ogni modo quando noi siamo qui nella sede, loro (gli anarchici, ndr) non si fanno mai vedere, mentre sabato pomeriggio sapevano che non ci saremmo stati né noi né l’estetista che lavora nello stesso complesso».

La tensione, quindi, seppur meno evidente rispetto a qualche settimana fa, non si è sopita ed anche ieri pomeriggio via Marighetto era presidiata da diverse pattuglie della polizia ed una dei carabinieri poiché a poche centinaia di metri, presso il piazzale Europa di Madonna Bianca, si teneva un concerto-manifestazione degli anarchici. L’atmosfera non era quindi delle più rilassate presso la sede di CasaPound, dove era invece in corso un “aperitivo per la Sardegna” con raccolta fondi e beni di prima necessità. In serata un gruppo anarchico ha tentato di avvicinarsi ma è stato respinto prontamente dalla polizia.

«Noi preferiamo occupare così il nostro tempo - spiegano alcuni ragazzi, tra cui il responsabile della Sezione di Trento Filippo Castaldini, all’esterno della sede -: oggi pomeriggio e domani sera raccoglieremo fondi e beni da poter inviare ai volontari di CasaPound presenti in Sardegna, molti dei quali provengono da Trento, Bolzano e Riva. Questo sabato mattina è partita la prima spedizione e domenica partirà la seconda».

Nonostante il pomeriggio di ieri si sia concluso senza scontri tra i due gruppi o particolari problemi, negli ultimi giorni in via Marighetto la tensione, così come la presenza di forze dell’ordine, non manca mai, contribuendo a creare una spiacevole sensazione di disagio per gli abitanti della zona, come più volte è stato ribadito negli ultimi giorni. A quanto pare, però, i militanti di CasaPound non hanno avuto particolari problemi nell’integrarsi con il resto del quartiere: «Non abbiamo ricevuto nessun genere di lamentela, anzi ci sono stati numerosi attestati di solidarietà nei nostri confronti da parte degli abitanti del quartiere. Ci stiamo integrando molto bene, la gente non è stupida, ha capito che non siamo noi a creare i problemi».

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