Carcere, il sindacato proclama lo stato di agitazione

I vertici del Sinappe: «Agenti sfrattati dalla nuova caserma per adibirla a foresteria di passaggio»



TRENTO. Il sindacato della polizia penitenziaria Sinappe ha proclamato lo stato di agitazione nel carcere di Trento a Spini di Gardolo per protestare contro la gestione della struttura. Nel denunciare «la gestione privatistica della struttura a danno dei suoi lavoratori», il Sinappe ricorda la vicenda sugli alloggi demaniali adiacenti il carcere, «per cui la direzione ha chiesto agli occupanti il pagamento delle spese di energia elettrica e gas senza fornire le obbligatorie e trasparenti informazioni sugli esatti consumi dei singoli appartamenti, più volte richiesti dai dipendenti che invece, si sono visti recapitare solleciti di pagamento con minaccia di chiusura utenze».

Il Sinappe denuncia poi «lo sfratto dei poliziotti dalla nuovissima caserma agenti per adibirle a foresteria di passaggio quando in realtà si poteva benissimo fare entrambe le cose». La gestione del carcere di Trento è stata oggetto di una segnalazione inviata dal Sinappe al Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, Felice Bocchino, che - secondo il sindacato - nei prossimi giorni dovrebbe compiere un’ispezione.













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