Caos a Roma, espulsi quattro anarchici trentini

Sorpresi nei pressi del ministero dell’Economia alla vigilia del corteo antagonista, per loro il foglio di via immediato



TRENTO. Quattro trentini tra i 14 anarchici fermati a Roma prima del corteo anti-austerità indetto dai movimenti No Tav, No Muos, No Expo e centri sociali. Si tratta di tre uomini e una donna che fanno parte del gruppo anarchico trentino, tutti con precedenti di polizia, controllati nella serata di venerdì nei pressi del ministero dell’Economia. Ovvero nella stessa zona in cui, ieri pomeriggio, si è verificato uno dei momenti di maggior tensione del corteo, con un centinaio di persone travisate che ha dato l’assalto ai blindati delle forze dell’ordine lanciando sassi e bottiglie. Ciò accredita l’ipotesi che venerdì i quattro stessero “perlustrando” il terreno in vista di un’azione coordinata per il giorno successivo.

Dati i precedenti, i quattro trentini (sarebbero nativi di fuori regione, ma residenti da tempo in Trentino, tra Trento, Calliano e Rovereto) ritenuti dalla questura “anarco-insurrezionalisti” sono stati espulsi dalla capitale con un foglio di via motivato dal questore Fulvio della Rocca come una misura preventiva, in quanto - come recita la legge 1423 del 27 settembre 1956 - « per le manifestazioni cui abbiano dato luogo» avrebbero dato «fondato motivo di ritenere che siano proclivi a delinquere». In altre parole, non avendo essi giustificato motivo di trovarsi a Roma nel giorno del corteo, la questura della capitale ritiene che ci siano venuti per creare disordine. Da qui la decisione di espellerli. I quattro, identificati e perquisiti, non avevano comunque con sé armi o altri strumenti «atti a offendere», per citare la norma. Ieri in Casilina è stato fermato anche un giovane altoatesino, assieme a quattro veneti. Quattro di lloro avevano precedenti per reati connessi all’ordine pubblico e sono stati espulsi con foglio di via.

Altri anarchici sono stati invece fermati con materiali quantomeno sospetti (mazze, petardi, spranghe, fibbie, passamontagna e persino quattro estintori e un coltello). In particolare cinque anarchici francesi, pure essi espulsi, fermati venerdì. In tutto sono state controllate circa 300 persone prima dell’inizio del corteo, che ieri ha richiamato a Roma circa 70 mila persone da tutta Italia e dall’estero, secondo le stime degli stessi organizzatori.

Il momento più caldo è scattato poco dopo le 17.30, quando il corteo è giunto davanti al ministero dell’Economia, dove gli uomini della Guardia di finanza in assetto antisommossa ha caricato il drappello di assalitori che li bersagliava con petardi, fumogeni, sassi e sampietrini staccati da terra. Circa un’ora prima, un gruppo si era staccato dal corteo per scagliarsi contro Casa Pound, nota roccaforte dei “fascisti del terzo millennio” in via Napoleone III. Anche qui, scontri con la celere, che ha caricato i manifestanti. Nel duro scontro, un agente è rimasto ferito lievemente a un braccio.

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