Candidati presidente è record: 10 in campo

Rossi e Mosna i due big. Bezzi, Fugatti e de Eccher a destra, Arisi e Casagranda a sinistra. Degasperi per il M5S, poi gli outsider Cocca e Carollo. Incognita firme


di Chiara Bert


TRENTO. Nel 2008 furono in sei candidati governatore (Lorenzo Dellai, Sergio Divina, Nerio Giovanazzi, Remo Andreolli, Agostino Catalano e Gianfranco Valduga), cinque anni dopo è già record: i candidati alla carica di presidente della Provincia saranno comunque di più, in questo momento sulla carta sono 10 se - come pare - Forza Trentino e Lega Nord alla fine si presenteranno ciascuna con il proprio candidato e se alla corsa parteciperanno anche i due veri outsider, i musicisti Agostino Carollo e Alessandro Cocca. In campo ci saranno dunque l’assessore provinciale alla salute Ugo Rossi per il centrosinistra autonomista, il presidente della Diatec e della Trentino Volley Diego Mosna a capo di una coalizione di liste civiche, l’ex senatore Cristano de Eccher a destra, l’ex parlamentare Giacomo Bezzi per Forza Trentino, il segretario Maurizio Fugatti per la Lega Nord, Filippo Degasperi per il Movimento 5 Stelle, il medico Emilio Arisi per Sinistra Ecologia Libertà, l’ex sindacalista Ezio Casagranda per Rifondazione Comunista, oltre - come si diceva - ad Alessandro Cocca per Trentino Soul Moderno e Agostino Carollo con simbolo e lista ancora top secret. Con tutta probabilità non ci sarà invece Forza Nuova, che inizialmente aveva annunciato la candidatura a presidente di Pier Giacomo Boggione.

Il 27 ottobre gli elettori potranno scegliere avendo a disposizione l’intero arco costituzionale: dalla destra di de Eccher fino a Rifondazione Comunista. Le candidature - sia quelle per la carica di governatore che per il consiglio provinciale - andranno presentate entro le 12 del 26 settembre in Provincia, al Servizio segreteria della giunta ed elettorale: ci sono dunque ancora 8 giorni di tempo, in cui ogni lista dovrà raccogliere 500 firme. Obiettivo a portata di mano per le forze politiche organizzate, ma non certo scontato per gli outsider.

La sfida si è già polarizzata sui due leader già in campo alla guida delle due principali coalizioni: Ugo Rossi e Diego Mosna. Il primo si presenta come il candidato da battere, con alle spalle la maggioranza al governo della Provincia e 7 liste in suo sostegno: Pd, Upt, Patt, Verdi, Civica valori e diritti, Riformisti per l’autonomia e Ual.

Lo stesso numero di liste potrebbe avere alla fine Diego Mosna: Progetto Trentino di Grisenti e Viola, Civica Trentina di Borga e Sembenotti, Amministrare il Trentino di Giovanazzi e Eccher, Insieme per l’autonomia di Gosetti, Autonomia2020 di Devis Tamanini (ex Patt) e una lista dei ladini della val di Fassa.

La coalizione delle civiche lunedì ha ribadito il suo no all’allargamento dell’alleanza a Forza Trentino e Lega Nord, che erano pronte a sostenere Mosna presidente. Il niet ha dunque rimesso in gioco l’assetto nel centrodestra, dove dalle ceneri del Pdl erano già nate due candidature: quella dell’ex senatore Cristano de Eccher, sostenuto da alcune liste di destra come Fratelli d’Italia e La Destra (è stato invece escluso il simbolo di Progetto Trentino Libero di Taverna, il quale ha presentato ricorso al Tar) e quella di Giacomo Bezzi per Forza Trentino, versione locale di Forza Italia. Un accordo in extremis tra Forza Trentino e Lega (vedi articolo a lato, ndr) non è ancora escluso, anche se l’esito più probabile è che il Carroccio alla fine metta in campo il proprio segretario Maurizio Fugatti.

A sinistra non è riuscito il progetto di mettere insieme Sel e Rifondazione Comunista. Sinistra ecologia libertà avrà come candidato presidente il ginecologo Emilio Arisi, sostenuto anche dalla lista Salute ambiente economia, mentre Rifondazione schiera l’ex sindacalista Ezio Casagranda.

Il primo di tutti a ufficializzare la sua candidatura a governatore è stato Filippo Degasperi, scelto dagli iscritti del Movimento 5 Stelle a giugno attraverso le provincialie. Dieci candidati in campo, nessuna donna. Alle loro spalle un esercito che potrebbe sfiorare i mille candidati.

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