Canazei fa causa al Ministero 

Al Tar del Lazio per obbligare il Viminale a tracciare i confini sulla Marmolada



TRENTO. Sulla Marmolada, il Comune di Canazei è sceso sul sentiero di guerra e ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il Ministero dell’Interno, il Comune di Rocca Pietore, l’Agenzia delle Entrate, la Provincia autonoma di Trento, la Regione Trentino Alto Adige, la Provincia di Belluno e la Regione Veneto. Il ricorso al Tar del Lazio mira alla declaratoria, da parte del Ministero dell’Interno di dare esecuzione al Dpr del 29 maggio 1982 per la definizione del confine amministrativo della Marmolada con la nomina di un Commissario ad acta incaricato in via sostitutiva in caso di inerzia.

La giunta provinciale ha deciso di costituirsi in giudizio «considerata la delicatezza del contenzioso». Per questo motivo è stato nominato l’avvocato Ludovico Marco Benvenuti di Venezia.

Oggetto del contendere è il percorso della linea di confine. Dove corre esattamente la demarcazione, sulla linea di displuvio come affermano i trentini, o 30-70 metri più in là come sostengono i veneti? In maggio, al Regione Veneto aveva deciso di riaprire formalmente la guerra dei confini con il Trentino, un conflitto in cui fatalmente l'orgoglio identitario si intreccia con l'interesse economico. La giunta Zaia autorizzava l'Avvocatura Regionale ad impugnare la deliberazione con la quale lo scorso 23 gennaio il consiglio comunale di Canazei aveva indicato la delimitazione rispetto al territorio municipale di Rocca Pietore. Adesso, però, arriva la contromossa del Comune che mira a obbligare il Ministero a delimitare i confini sulla linea di displuvio. Come finirà? Troppo presto per dirlo, anche considerando che è una vicenda che va avanti ormai da decenni.













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