Bolzano, 9 arresti per corruzioneall'istituto case popolari Ipes - I NOMI

Fatture con costi gonfiati nell'ambito degli appalti per la manutenzione degli alloggi, per ricavarne danaro da corrispondere sotto forma di regalie a funzionari infedeli: con questa accusa le nove persone, tra cui due funzionari dell'Ipes e cinque imprenditori altoatesini, sono state arrestate. Le ipotesi di reato vanno dalla corruzione, alla truffa, all'usura. Cinque i funzionari Ipes denunciati



I NOMI DEGLI ARRESTATI E DEI FUNZIONARI INDAGATI

BOLZANO
. Nove arresti sono stati eseguiti nella notte a Bolzano, nel quadro di un'inchiesta con l'ipotesi di reato di corruzione (ma anche di usura e truffa) che coinvolge l'Istituto altoatesino della case popolari Ipes e in particolare gli appalti per la manutenzione degli alloggi.

Fatture con costi gonfiati per ricavarne danaro da corrispondere sotto forma di regalie a funzionari infedeli: con questa accusa le nove persone sono state arrestate dai carabinieri di Bolzano al termine di un'indagine svolta all'interno dell'istituto provinciale delle case popolari Ipes. Altre 14 persone sono state denunciate a piede libero.

Secondo l'accusa, i nove - tra gli arrestati ci sono due funzionari dell'Ipes e altri cinque sono stati denunciati a piede libero - avrebbero messo assieme un comitato d'affari dedito alla corruzione, alla concussione e alla truffa e composto da funzionari delle case popolari, imprenditori e artigiani.

Il tutto nel settore della manutenzione delle circa 15 mila abitazioni sparse in tutto l'Alto Adige, che costituiscono il patrimonio dell'ente della Provincia autonoma.

Il sistema corruttivo - definito dall'accusa "un radicato comitato affaristico-criminale dedito alla corruzione, alla concussione e alla truffa" - avrebbe prodotto vantaggi per gli imprenditori, con l'assegnazione di appalti e di incarichi a chiamata, e avrebbe generato prebende per i funzionari con i fondi attinti dalle fatture false o gonfiate.

L'Istituto Ipes gestisce in Alto Adige praticamente tutto il patrimonio pubblico delle case popolari.

Oltre a dare alloggi in affitto, si occupa anche dell'acquisto di appartamenti e della realizzazione di complessi edilizi nuovi.

Stamani la sede dell'Ipes è stata posta sotto sigillo dai carabinieri ed alcuni funzionari sarebbero stati portati presso il comando dell'Arma per essere sottoposti ad una serie di verifiche.

L'inchiesta è condotta dal sostituto procuratore Axel Bisignano.













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