Bimbo morto sull’A22, due le persone indagate

Oltre alla donna che guidava la monovolume finita fuori strada all’alba di lunedì è stato iscritto sul registro il conducente del camion superato dalla vettura


di Luca Marognoli


TRENTO. Sono due gli indagati per la morte del piccolo Alan Karwan, il bimbo di sei anni di Bolzano rimasto vittima dell'incidente stradale di lunedì, sull'autostrada del Brennero, tra i caselli di Trento centro e di Trento nord, mentre tornava a casa dopo una giornata passata al mare di Jesolo assieme alla sorellina e a una famiglia di vicini. Oltre alla donna che guidava il veicolo, una monovolume Mazda M5 finita fuori strada, dopo i rilievi della polizia stradale è stato iscritto sul registro degli indagati anche il conducente dell'autoarticolato che il veicolo con a bordo il gruppo altoatesino aveva appena superato prima dell'improvvisa sbandata.

La titolare dell'indagine è la pm Scagliarini, che è in attesa di ricevere dagli agenti il rapporto definitivo sul drammatico incidente. Nel frattempo però si è deciso di indagare per omicidio colposo anche l'autotrasportatore, uno straniero, che dopo le pratiche seguite al sinistro ha ripreso il viaggio verso la sua destinazione. Si tratta di un atto assunto precauzionalmente – spiegano in procura – perché al momento non sono emerse responsabilità a suo carico.

Dagli accertamenti finora compiuti sembra infatti che il camion non sia venuto mai a contatto con la vettura: tuttavia altre indagini sono in corso per completare la ricosruzione dell'accaduto. Sul corpo del povero piccolo è rimasta infatti traccia di una “lesione figurata” e la procura vuole vederci chiaro: ci sono alte probabilità che sia stata causata dal guardrail contro il quale ha sbattuto il piccolo pochi istanti dopo essere stato sbalzato dall'auto, ma se dovesse trattarsi di un pneumatico la situazione naturalmente assumerebbe contorni diversi. Al camionista è stato assegnato un avvocato d'ufficio a Trento, incaricato di seguire gli sviluppi dell'indagine.

Se nel caso dell'autotrasportatore è molto probabile che si giunga ad un archiviazione, diversa appare la posizione della donna di nazionalità peruviana che era al volante della monovolume e che ha quindi compiuto la manovra conclusasi in tragedia. Sembra che il sorpasso fosse stato ultimato, quando la conducente ha perso il controllo del veicolo che è andato a sbattere contro il guardrail, rimbalzando verso il centro della carreggiata per poi finire la sua corsa contro la stessa barriera protettiva.

Non si può escludere il colpo di sonno (erano le tre di notte), anche se appare improbabile addormentarsi subito dopo il sorpasso di un autoarticolato, manovra che crea una certa tensione e richiede attenzione; restano ancora aperte le ipotesi del malore, di un errore o di un problema tecnico al veicolo. La donna, B.S. C.V. le iniziali, 35 anni, aveva dato il cambio al marito alla guida del mezzo all'altezza di Avio. A bordo c'erano anche i tre bambini della coppia, di 9, 7 e 4 anni, il povero Alan Karwan, di origine curda irachena, e la sua sorellina più grande di tre anni, che se l'è cavata con una ferita superficiale alla testa. Uno dei bimbi peruviani ha riportato una brutta botta al torace ed è stato ricoverato anche lui in pediatria, al Santa Chiara. La polizia stradale dovrà anche chiarire se il piccolo Alan indossasse le cinture.

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