Arco

Berlusconi resta a Milano, niente ricovero all’Eremo

La degenza ad Arco dell’ex premier scartata per questioni di logistica e sicurezza. Fontana: «Eravamo pronti a realizzare alcuni interventi nella struttura»


di Gianluca Marcolini


ARCO. Silvio Berlusconi, alla fine, non arriverà ad Arco. Almeno non ci verrà da degente per trascorrere, alla casa di cura Eremo, la necessaria riabilitazione dopo l’operazione al cuore subita una settimana fa. Nulla vieta, però, che in futuro ci possa venire da turista a visitare la città arcense e quindi il resto della Busa, ma per il suo periodo post-operatorio, dopo la sostituzione della valvola aortica, l’ex presidente del consiglio ha deciso di rimanersene al San Raffaele a Milano.

Ad ufficializzare ciò che era ormai una certezza, già da qualche giorno, sono stati il presidente di Eremo Romano Verani e l’amministratore delegato Sergio Fontana, assieme al primario di cardiochirurgia Gabriele Ferrario e a Stefano Moriggia, medico dell’equipe milanese del professor Alfieri che ha operato Berlusconi. La decisione è stata assunta di concerto dallo staff medico e dal paziente sulla scorta di alcune valutazioni legate soprattutto alla logistica e ai problemi che avrebbe comportato ospitare ad Arco un paziente come l’ex premier. «Ma saremmo stati assolutamente in grado di accogliere Silvio Berlusconi - ha ribadito Sergio Fontana - tant’è che avevamo ipotizzato una serie di interventi da realizzare all’interno della struttura».

La presenza del dottor Moriggia non era casuale: i medici del San Raffaele collaborano, ormai da anni, con Eremo affidando alla casa di cura arcense i propri pazienti operati al cuore. «L’ipotesi di Eremo è stata assolutamente presa in considerazione dal nostro staff e dai medici che curano Berlusconi - ha sottolineato Stefano Moriggia - ma alla fine si è deciso di proseguire al San Raffaele la riabilitazione». In realtà, la vera terapia riabilitativa, il presidente del Milan e di Forza Italia, la effettuerà a casa sua, ad Arcore.

Si chiude, così, una vicenda che ha tenuto banco, in questi giorni, non solo sui media ma anche nelle chiacchiere da bar e naturalmente sui social.

«Non è certo stata una nostra volontà alzare questo polverone mediatico - ha sottolineato il presidente di Eremo Verani - ma questa vicenda potrebbe tornarci utile nel nostro rapporto con la Provincia». Il riferimento è all’annosa questione del taglio dei posti letto trentini, deciso dalla Provincia, che potrebbe mettere a repentaglio il progetto di ampliamento della casa di cura arcense. «Aspettiamo buone nuove dall’assessore provinciale Luca Zeni - hanno dichiarato presidente e amministratore delegato - ovvero chiediamo certezze non solo per quanto concerne il 2016 ma anche e soprattutto per il futuro. Se le avremo posso già dire che saremo pronti, nel giro di poco, a partire con i lavori di ampliamento». Che dovranno prevedere, fra le altre cose, anche la realizzazione di qualche suite adibita proprio all’accoglienza di ospiti “impegnativi” e di prestigio come Berlusconi. In maniera da farsi trovare pronti la prossima volta.













Scuola & Ricerca

In primo piano