«Basta, fermate la Siae per le feste di carnevale»

A San Giorgio la festa (riuscita) anche senza la musica. Il presidente Malusà: «Inaccettabile pagare 1000 euro: noi non siamo il bancomat che lavora per loro»



ROVERETO. Nonostante la giornata non delle migliori e nonostante l’assenza di musica il carnevale di San Giorgio è riuscito: i volontari guidati dal presidente del comitato Graziano Malusà hanno cucinato 2 quintali di orzetto e 3,5 quintali di maccheroni serviti (in piatti biodegradabili) gratuitamente a centinaia di persone che hanno gradito la bontà dei piatti. Festa anche per le 150 mascherine che non hanno voluto mancare al primo appuntamento con il carnevale in città. Una festa senza musica perché, spiega Malusà, «è inaccettabile che la Siae ci venga a chiedere 1000 euro quando noi lavoriamo gratis e non facciamo pagare nulla alle persone che partecipano. Non esiste proprio: dopo oltre 30 anni mi sono rotto le scatole. Fino a 200 euro potrebbe essere una cifra accettabile, ma 1000 euro sono una follia: non li abbiamo, ma anche li avessimo non andrei certo a darli alla Siae. Noi non siamo il bancomat che lavora per loro...» Malusà è un fiume in piena: «Non è giusto che approfittino di noi, non è giusto essere paragonati ad un concerto allo stadio dove lì fanno pagare il biglietto. Se queste sono le regole, noi non ci stiamo. E’ ora di dire basta: noi, come altri comitati carnevale, lo abbiamo già fatto. Dà veramente fastidio ed è inaccettabile che a guadagnare in queste manifestazioni sia solo la Siae...»(g.r.)

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