Avvio 2016, frenata delle assunzioni

Meno 3% rispetto al 2015: la riduzione dei benefici fiscali del Jobs Act fa calare del 20% i contratti a tempo indeterminato



TRENTO. Dopo un 2015 che ha visto un calo della disoccupazione e una sostanziale tenuta degli occupati, il 2016 in Trentino si apre con una frenata delle assunzioni: 430 in meno (-3%) rispetto ai primi due mesi dell’anno scorso. Numeri da considerare con le dovute cautele, sottolinea la stessa Agenzia del lavoro nel suo report di febbraio, anche perché il saldo tra assunzioni e cessazioni è comunque largamente positivo per 1.772 unità, che rispetto a gennaio-febbraio 2015 significa un guadagno di 521 posizioni lavorative.

L’anno scorso la domanda di lavoro è cresciuta in maniera significativa: 130.720 assunzioni, 7.086 in più rispetto al 2014 con un aumento del 5,7%. L’avvio del nuovo anno registra un dato in controtendenza: la dinamica delle assunzioni ha pesato in modo più negativo sulle donne (-360 unità e -70 uomini) e in valori assoluti ha colpito in modo simile italiani e stranieri (rispettivamente -230 e -200 unità). Nei primi mesi del 2016 sono tornate a calare le assunzioni dei giovani sotto i 29 anni (-5,7%) e anche quelle nella fascia centrale di età (30-54 anni, -3,9%), mentre a crescere, come del resto negli ultimi anni, è solo la domanda di lavoro per gli over 54 (+17,4%).

Interessante il dato sulla tipologia dei contratti: quello che colpisce è che il nuovo contratto a tempo indeterminato - che nel 2015 aveva registrato un boom del 66,7% - nei primi due mesi dell’anno subisce un calo del 20% (-412). Un dato che era stato previsto da molti analisti e che si spiega con la netta riduzione dei benefici fiscali statali previsti dal Jobs Act: la riforma nazionale aveva infatti fissato uno sgravio fino a 8 mila euro all’anno per tre anni per le assunzioni effettuate entro il 31 dicembre 2015, l’ultima legge di stabilità li ha ridotti a 3.250 euro all’anno per due anni. Anche le trasformazioni in lavoro stabile dei contratti a termine sono diminuite, dalle 588 del gennaio-febbraio 2015 si è passati alle 258 dei primi due mesi di quest’anno (-56%). L’unica tipologia in aumento riguarda il lavoro somministrato: +6,7%.

«È un inizio anno con molte incognite», commenta il segretario della Cgil Franco Ianeselli. «Il 2015 ha visto un calo dei disoccupati e una tenuta dell’occupazione. L’effetto dei super-sgravi ha sicuramente pesato, e chi voleva assumere ha atteso l’inizio del 2015 per farlo. Da quest’anno i benefici sono calati. È presto per trarre giudizi definitivi, siamo dentro una leggera ripresa che non sappiamo ancora se si consoliderà». «In Trentino - osserva Ianeselli - il 2016 sarà l’anno dell’entrata in vigore del nuovo fondo di solidarietà territoriale, il nuovo polmone che Provincia e parti sociali hanno fortemente voluto per sostenere i lavoratori delle piccole imprese. Un fondo che finanzierà anche la formazione dei lavoratori, perché le politiche attive restano per noi una priorità».

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