«Autonomia sotto attacco, informeremo Napolitano»

Spending review, Trento e Bolzano pronte a inviare una nota al capo dello Stato Dellai: «Non possiamo rischiare di riaprire la questione sudtirolese con l’Austria»


di Chiara Bert


TRENTO. «Il presidente Napolitano va scomodato con cautela, ma è giusto informarlo sugli aspetti più istituzionali contenuti nel decreto del governo, che rappresentano un’invasione costante della nostra autonomia». Lorenzo Dellai spiega così l’intenzione di inviare, insieme alla Provincia di Bolzano, una nota informativa al capo dello Stato per aggiornarlo sugli ultimi sviluppi che vedono il Trentino e l’Alto Adige sulle barricate di fronte al decreto del governo sulla spending review.

Una decisione sarà presa oggi, nella seduta straordinaria congiunta tra la giunta regionale e le due giunte provinciali, che si terrà questa mattina a Bolzano. Una convocazione a tre che non ha precedenti sui temi che riguardano i rapporti delle Province con il governo e che testimonia l’eccezionalità del momento. Lo scontro con Roma rischia di raggiungere toni finora mai visti e mai come oggi Trento e Bolzano sono pronte a fare fronte comune di fronte all’offensiva del governo dei tecnici. A preoccupare di più - Dellai lo ha ripetuto più volte nei giorni scorsi - questa volta non è tanto l’ulteriore contributo finanziario chiesto da Roma alle due Province (quantificato in circa 360 milioni di euro per il Trentino da qui al 2014), ma piuttosto gli aspetti giuridici contenuti nel decreto sulla spending review appena varato. «Siamo di fronte ad un’invasione costante dell’autonomia a cui dobbiamo rispondere», dice Dellai. E la risposta, preannuncia il governatore, potrebbe passare questa volta anche per una nota al presidente della Repubblica. «Non certo per parlare di rapporti finanziari», avverte, perché questo attiene solo ed esclusivamente alla trattativa tra le Province e il governo Monti, «ma per informarlo sugli aspetti istituzionali». Tanto più che lo stesso Napolitano, aveva dichiarato il neo commissario del governo a Bolzano, aveva chiesto di essere tenuto informato sulla situazione dell’Alto Adige.

«L’erosione progressiva delle nostre competenze con la scusa delle necessità finanziarie - avverte Dellai - rischia di portare allo svuotamento dello Statuto. Noi siamo consapevoli che la nostra autonomia ha il suo ancoraggio in un accordo internazionale». Dellai cita la chiusura della controversia con Vienna del 1992, quando l’Austria consegnò la quietanza liberatoria che sanciva l'adempimento delle misure del Pacchetto per l'Alto Adige: «Svuotare le competenze - continua il governatore - rischia di riaprire una questione giuridica». E che il rischio sia tutt’altro che teorico lo dimostrano le dichiarazioni del deputato della Svp Siegfried Brugger: «Bolzano ha garantito la propria disponibilità al risanamento dei conti pubblici, purché nel rispetto della sua identità di Provincia autonoma. Questo non è accaduto in troppe occasioni e a questo punto anche noi potremmo iniziare a non rispettare più i patti. I prossimi mesi saranno decisivi. Se Roma apre una vera trattativa, bene. Altrimenti agiremo. Volutamente non diciamo altro e non citiamo Vienna».

La riunione di oggi delle tre giunte servirà a decidere le prossime mosse. Gli uffici provinciali hanno elaborato un documento che fa il punto sulle possibili integrazioni alla proposta che Trento e Bolzano hanno consegnato in febbraio a Monti, in cui le Province si offrono di assumersi le spese dello Stato sul territorio. La trattativa è ferma e se non dovesse sbloccarsi, alle due Province non resterà che impugnare il decreto. Questa sera intanto a Roma è in programma la conferenza Stato Regioni: all’incontro dei presidenti con il premier Monti ci sarà anche Dellai.

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