sangue sulle strade

Auto contro Tir, tre morti nello schianto

Levico, un tentato sorpasso all'origine del terribile incidente: annientata la famiglia Cecchinato di Padova



TRENTO. Un sorpasso azzardato e, in un attimo, per una famiglia di tre persone, residente a Padova, si è consumata la tragedia. Sono morti tutti e tre, sulla retta in località Le Alte, subito dopo Levico, in un tratto dove la statale 47 segue l’andamento del terreno, con un dosso che ne impedisce la completa visibilità.

È in quel tratto, poco prima che la statale si trasformi nella superstrada a quattro corsie, che Mario Cecchinato, 70 anni, di Padova ha tentato un sorpasso, finendo contro un camion che arrivava in direzione opposta. Erano passate da poco le 19.30 e sull’auto, una Passat grigia, si trovava la famiglia composta dalle tre persone, tutte decedute nel terribile impatto contro il camion: con Mario Cecchinato si trovava la moglie Carmela Cutrupi, 64 anni, nata a Bolzano ma residente da molto tempo a Padova e il figlio Gianluca, di 46 anni. L’auto procedeva verso Borgo, probabilmente la famiglia Cecchinato tornava a casa dopo una gita. Fatto sta che all’altezza del dosso, nel tratto tra Levico e Campiello, l’autista ha iniziato il sorpasso che è stato fatale.

Famiglia distrutta a Levico, le foto dei soccorsi

Ecco le prime immagini dopo il tragico incidente di Levico Terme dove ha perso la vita un'intera famiglia padovana: Mario Cecchinato, noto culturista, la moglie Carmela Cutrupi e il figlio Gianluca Cecchinato - L'ARTICOLO

I carabinieri di Borgo, che stanno svolgendo gli accertamenti per capire la causa dell’incidente, non escludono però l’ipotesi del malore.

Agli occhi dei soccorritori, si è presentato uno spettacolo tremendo: l’auto targata Padova si trovava con il muso nella stessa direzione del camion. L’autista del mezzo pesante, un altoatesino, vedendosi arrivare la Passat contro, ha tentato di spostarsi alla propria sinistra, per evitare l’impatto, ma inutilmente. Lo scontro è stato talmente violento, che l’auto ha compiuto un testa coda, girando su se stessa a 180 gradi. Subito sono stati allertati gli operatori del 118, e dalla centrale d’emergenza sono partite due ambulanze ed un elicottero. Nel frattempo sono arrivati anche i vigili del fuoco di Levico ed i permanenti di Trento.

Uno degli occupanti dell’auto, probabilmente la persona che era a fianco del guidatore, è stata sbalzata fuori dall’abitacolo, e si è capito subito che non c’era nulla da fare. Mentre un mano pietosa copriva la salma con un lenzuolo, i soccorritori si sono concentrati sugli altri due occupanti: Mario Cecchinato e il figlio Gianluca. Il medico ha tentato di rianimare gli occupanti dell’auto a lungo, ma inutilmente. Le operazioni di soccorso si sono rivelate complicate, perché nell’impatto l’auto dei padovani aveva il muso completamente accartocciato. Solo poco dopo le 22 i vigili del fuoco sono riusciti a liberare i cadaveri dalle lamiere. Poco dopo è stata riaperta la statale al traffico, con evidenti problemi alla circolazione, rimasta interrotta per quasi 3 ore. L’elicottero, che attendeva nei prati a fianco della Valsugana, è ritornato vuoto.

Il camionista dello Scania, un altoatesino che tornava verso casa, è uscito illeso dal terribile impatto ed ha riufiutato il trasporto dei soccorritori, ma era in comprensibile stato di schock. Una tragedia, quella che si è consumata sotto i suoi occhi, e che non ha potuto evitare.

In pochi minuti, una famiglia è stata annientata. Mario Cecchinato, originario del quartiere Porta Trento di Padova, era molto noto in città, perché è stato un pioniere del culturismo. All’inizio degli anni Settanta aveva aperto infatti la prima palestra specializzata, lo Spartan Club, ed era salito agli onori della cronaca cittadina per aver organizzato le gare di culturismo Mister Padova e i Campionati femminili. (sa.m.)













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