Autisti degli autobus, scoppia il «caso della pipì»

Lavoratori in consiglio a Trento: «Niente bagni promessi». L’Upt pronto a sfiduciare l’assessore



TRENTO. L’assessore Marchesi rischia di “scivolare sulla pipì”. Le risposte giudicate insoddisfacenti dagli autisti di Trentino Trasporti alle loro richieste di installare gabinetti autopulenti ai capolinea ha suscitato ieri una dura protesta in consiglio. I manifestanti, una quindicina, sono usciti dall’aula gridando “vergogna” e diversi consiglieri li hanno raggiunti per cercare assieme una soluzione. Una delle ipotesi prospettate è quella di assumere un impegno di spesa da legare al bilancio, mentre alcuni consiglieri dell’Upt hanno dichiarato di stare pensando ad una mozione di sfiducia nei confronti di Marchesi. «Ci aveva già deluso tagliando le corse senza opporsi alla Provincia», hanno detto. «Così il Piano della mobilità viene disatteso».

Il sit-in era iniziato in via Belenzani, alle 18, con l’esposizione di cartelli dai messaggi espliciti: “I bisogni non aspettano: bagni subito” e “Nei wc chimici ci andate voi, in quelli di Palazzo Thun ci andiamo noi”.

«Da quando abbiamo sollevato il problema, più di sei mesi fa, non è stato fatto nulla», spiega Franco Callegari, della Faisa Cisal. «Il tutto nonostante l’ordine del giorno presentato da Marco Patton e approvato all’unanimità dal consiglio per sollecitare l’installazione di bagni autopulenti in tre punti: parco di Gocciadoro (linea 7), Maso Banal a Sopramonte (linea 6) e Villazzano (linea 3). Speravamo che dopo quel documento ci avrebbero contattato per trovare assieme una soluzione, ma nessuno si è fatto vivo. L’assessore Marchesi, nella relazione semestrale, ci aveva risposto che si stavano verificando alcune soluzioni. A Sopramonte aveva proposto di mettere un wc chimico, un bagno da cantiere, mentre negli altri casi aveva invitato a utilizzare i bagni dei bar esistenti, come quello della gelateria di Villazzano Tre. Ma il problema è che ci vogliono dieci minuti a raggiungerla, una cosa improponibile. L’unica notizia positiva è che sarà realizzato un chiosco bar vicino alle arcate del parco di Gocciadoro». A questo punto, gli autisti non vedono molte alternative: «Se non sono in grado di garantirci dei servizi fuori città, spostino tutti i capolinea alla stazione. I bisogni li andiamo a fare dietro la ruota dell’autobus. E’ indecoroso, anche perché tra noi lavorano quattro donne. Non chiediamo il raddoppio dello stipendio: solo di avere un gabinetto...».(l.m.)













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