TRENTO

Atti osceni in automobile, la ragazzina lo fotografa

L’episodio in via Fermi, nei guai un uomo di Borgo. L’undicenne era stata testimone di un episodio analogo: stavolta ha scattato le foto e denunciato


di Paolo Tagliente


TRENTO. L’esibizionista si masturba in macchina, lei lo fotografa e lo denuncia. Già questa sarebbe una notizia. Ma se si considera che a scattare le immagini è stata una bambina di soli 11 anni la notizia ha del clamoroso. L’episodio è avvenuto il 9 gennaio scorso, lungo la trafficatissima via Fermi, a Trento. Fermo, sul lato della strada, chiuso nella sua auto, un quarantaduenne di Borgo Valsugana - G.F. le iniziali - con i pantaloni calati e intento a toccarsi. Proprio in quel momento, sul marciapiede, arrivano alcune bambine. Una di loro intuisce subito cosa sta accadendo perché, solo qualche mese prima nella stessa via, ha avuto la sfortuna di imbattersi in un altro personaggio del genere. In quella occasione, la piccola aveva raccontato tutto al papà e insieme si erano recati alla polizia per sporgere denuncia. Gli investigatori della Squadra mobile si erano subito attivati e, nel giro di pochissimo tempo, avevano identificato e denunciato l’uomo. Mentre raccoglievano il racconto della bimba, gli agenti della questura avevano espresso il rammarico che non vi fossero fotografie dell’esibizionista (che peraltro, in seguito, aveva ammesso le sue responsabilità), così da poterlo incastrare senza tema di smentita.

Quando il 9 gennaio la squallida scena si è di nuovo presentata agli occhi dell’undicenne, la ragazzina non ha avuto la minima esitazione: ha tirato fuori di tasca il suo telefonino e con la freddezza di un esperto rappresentante delle forze dell’ordine, ha immortalato l’auto con all’interno l’uomo e anche la targa della vettura. Nessuna (per fortuna) immagine esplicita, ma comunque più che sufficienti per identificare con estrema facilità l’uomo e metterlo di fronte alle sue inequivocabili responsabilità. E così è stato: il quarantaduenne è stato subito rintracciato e, a malincuore, ha ammesso i fatti che gli investigatori della Squadra mobile gli hanno contestato, spiegando d’avere problemi di controllo e di non riuscire proprio a trattenersi in certi momenti. Una patologia, forse, che comunque non l’ha messo al riparo da una pesantissima denuncia per corruzione di minorenne. Scontati i complimenti alla bimba, che pur di fronte ad una situazione tutt’altro che piacevole, ha mostrato la prontezza di riflessi e la maturità di un adulto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano