Arriva Renzi, protesta di autonomi e No Tav

Forze dell’ordine in allerta per la visita del premier in Regione: in elicottero alle gallerie delle mele della Tassullo. Nel pomeriggio a Fbk, poi comizio a Trento



TRENTO. Alto livello di guardia oggi a Trento e Rovereto per l’arrivo del presidente del consiglio Matteo Renzi, impegnato per tutto il giorno in regione su un doppio fronte, istituzionale e politico-elettorale. Ad accoglierlo in città ci sarà un fronte composito - che va dai sindacati di base al centro sociale Bruno ai no Tav - pronto a contestare il premier che alle 15.30 terrà un comizio al palazzetto di Sanbapolis per sostenere il candidato sindaco del centrosinistra Alessandro Andreatta. Il concentramento è annunciato davanti alla Rsa di via Malpensada, da qui corteo fino a Sanbapolis. Già ieri forze dell’ordine al lavoro per garantire la massima sicurezza per gli spostamenti e la presenza del premier in Regione. In vista dell'arrivo del presidente del consiglio, come da procedura standard, è stato applicato il protocollo di sicurezza nelle strade e nei luoghi considerati sensibili. In regione gli spostamenti di Renzi saranno fatti con l’elicottero: in questo modo saranno ridotti i tempi dei trasferimenti e il premier potrà essere - nella stessa giornata - a Bolzano, quindi a Tassullo e poi a Trento e Rovereto (alle 18 nella piazza del Mart).

La giornata comincerà a Bolzano, dove Renzi arriverà in mattinata da Roma e incontrerà i due governatori Ugo Rossi e Arno Kompatscher per aggiornare il patto sull’autonomia. Poi la visita all’azienda Stahlbau Pichler, quindi il comizio elettorale al Rainerum a sostegno del sindaco uscente di Bolzano (e ricandidato) Luigi Spagnolli. In elicottero raggiungerà la val di Non, per visitare le gallerie ipogee della Tassullo, il magazzino esempio nella conservazione delle mele. Seconda tappa alla Fbk a Povo, dove visiterà la clean room. Da qui in poi la parte politica della giornata.

Ad attendere Renzi a Sanbapolis ci saranno sindacati di base, centro sociale Bruno, No Tav, per contestare il presidente del consiglio e le sue politiche di governo, dal Jobs act alla riforma della scuola all’Italicum. «Noi manifesteremo pacificamente», annuncia Ezio Casagranda (Usb pensionati), «noi non spacchiamo, perché non porta a nulla. Ma non chiedeteci di fare i guardiani dei violenti, se c’è chi fa altro quello è un problema di polizia». Pesa quanto è successo il primo maggio a Milano, con la città devastata dai Black Bloc, nel giorno dell’inaugurazione di Expo. «Noi c’eravamo, pacifici, per contestare le politiche di Renzi - ribatte Casagranda - ci sono stati anche gruppi organizzati che volevano distruggere una manifestazione, e grazie alla complicità di certa stampa hanno oscurato una manifestazione di 30 mila persone». Nel mirino della protesta di oggi contro il presidente del consiglio ci sarà la riforma del mercato del lavoro, «che sta precarizzando un’intera generazione», accusa l’esponente sindacale, «un attacco alla Costituzione e ai diritti, come il lavoro gratuito all’Expo». E poi la riforma della scuola, contro cui oggi insegnanti e studenti manifesteranno in piazza in tutta Italia: «Noi non la pensiamo come Cgil, Cisl e Uil - incalza Casagranda - per noi non è una riforma emendabile, chiediamo che il disegno di legge venga ritirato. È come chiedere a che albero vuoi impiccarti». E dopo Renzi, un’altra giornata ad alto rischio è prevista domani quando a Trento arriverà il leader della Lega Matteo Salvini, che terrà il suo comizio in piazza Battisti alle 18. Il pericolo di contestazioni è probabilmente ancora più alto, anche perché Salvini parlerà in un luogo aperto. Allarme anarchici. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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