Arrestato passatore: con lui due bimbi di cinque e nove anni

Fermato dalla Stradale all’area di servizio Paganella Est Diretti a Bolzano ma i genitori dei piccoli sono in Germania



TRENTO. Se aveva una possibilità di sfuggire ai controlli speciali previsti dalla polizia stradale in questi giorni di esodo e controesodo, se l’è giocata parcheggiando nell’area di sosta riservata ai disabili. Una furbata che lo ha portato direttamente in prigione con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Insomma: di essere un «passatore». E fra i suoi cinque «clienti» di etnia curda anche due bambini di 9 e 5 anni, fratello e sorella che gli erano stati affidati dai genitori per far raggiungere loro Bolzano.

Erano le una e 40 della notte fra mercoledì e giovedì quando la pattuglia della stradale fa il suo ingresso nell’area di servizio Paganella Est. Un giro di controllo che in questo agosto è finalizzato anche al controllo delle aree di servizio che in giornate di grande movimento possono diventare terreno fertile per ladri e borseggiatori. Ma questa volta stava succedendo qualcosa di peggio. I poliziotti hanno fatto un giro di controllo fra i mezzi parcheggiati per assicurarsi che fosse tutto a posto, che non ci fosse nulla di preoccupante o di illecito in corso. Poi l’attenzione degli agenti è andata a quel fuoristrada, quella jeep parcheggiata nell’area riservata ai disabili. I poliziotti si sono avvicinati per verificare che il mezzo fosse autorizzato e quindi avesse il necessario tagliando. Inutile dire che così non era. Non solo. All’interno della macchina c’erano cinque persone, tre ragazzi e due bambini, ma mancava il guidatore che era andato un attimo all’interno del bar.

Sono iniziati i controlli e ai poliziotti è bastato poco per scoprire che i cinque non avevano alcun permesso di soggiorno e quindi nessun documento che attestasse il loro ingresso regolare in Italia. Clandestini quindi. E il perché della loro presenza in un’area di servizio dell’Autostrada del Brennero, è diventato chiaro quando si è fatto vivo l’autista. Il quale avrebbe ammesso di essere un passatore e di avere l’incarico di portare i 5 a Bolzano. In base a quanto è stato ricostruito dalla polizia stradale, i cinque erano stati caricati a Milano sulla jeep e dovevano raggiungere, appunto, l’Alto Adige. Ma probabilmente anche questa rappresentava solo una tappa nel loro viaggio. Da quello che è stato possibile appurare, infatti, i genitori dei due piccoli vivono in Germania ed è quindi plausibile che la destinazione dei bambini fosse ben al di là del confine. Dopo la ricostruzione sono quindi scattate le manette per l’autista (un egiziano di 46 anni) che è stato quindi portato in questura e poi nel carcere di Spini.

Naturalmente diversa la destinazione dei 5 passeggeri. I tre ragazzi maggiorenni sono stati espulsi visto che risultano irregolarmente in Italia mentre i piccolini resteranno almeno per qualche giorno in Italia. Non sono accompagnati visto che non hanno nessun legame di parentela con i tre che erano con loro e quindi sono stati affidati ad una casa famiglia della città. Qui sono stati rifocillati (ma a tutti e cinque avevano pensato prima i poliziotti) e rinfrescati con una bella doccia. Oggi dovrebbe arrivare anche un interprete curdo per dare la possibilità agli assistenti e ai poliziotti di parlare senza problemi con i piccoli. E poi si penserà al loro futuro. (m.d.)

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