Arco, funghi e moto come panchine

La scelta dell’amministrazione per il nuovo arredo urbano fa discutere: curiosità e perplessità


di Gianluca Marcolini


ARCO. C'è quella che assomiglia ad una Vespa (la motocicletta, non l'insetto) ed un'altra vagamente a forma di finferlo (il fungo). Ma presto ne compariranno molte di più, destinate a lasciare a bocca aperta residenti e turisti.

L'amministrazione comunale ha deciso di dare una ringiovanita al proprio look, forse in linea con la ventata di nuovo che sembra aver travolto l'Italia. E il primo passo è stato quello di rimodernare l'arredo urbano, ad incominciare dalle panchine. Un assaggio di ciò che troverà completa realizzazione nelle prossime settimane – l'intenzione è di finire per Pasqua – lo si è potuto assaporare ieri mattina, quando hanno fatto la loro apparizione le prime nuove sedute pensate per abbellire il centro storico e gli immediati dintorni. La linea scelta dall'assessore al commercio Roberto Bresciani è improntata essenzialmente al design moderno e funzionale. E non poteva essere altrimenti, vista la “deformazione” (in senso positivo, s'intende) professionale dell'assessore che nella vita di tutti i giorni fa ed è soprattutto un architetto. Delle due panchine già posizionate, quella che ha suscitato gli immediati commenti degli arcensi è stata la Vespa parcheggiata, è proprio il caso di dire, dentro un'aiuola all'ex Pomerio.

Più di tante parole, però, contano le immagini (eloquente la fotografia scattata dal nostro Fabio Galas): il cittadino o l'ospite di turno è invitato ad accomodarsi su di una sorta di telaio di motocicletta per un'esperienza tutta da provare. Ma un'altra seduta la si trova anche in zona Foro Boario; il titolo, in questo caso, è dir poco eloquente: “Finferlo”. Più che una panchina è un appoggio a forma di fungo, un diverso modo di sostare e prendere fiato o semplicemente di lasciar scorrere il tempo. Il new-look deciso dalla giunta ha già diviso la città. C'è chi apprezza il coraggio e la novità dell'iniziativa e chi, invece, non comprende e neppure gradisce. In molti, ieri, osservavano con malcelata curiosità la comparsa di questi oggetti misteriosi, quasi delle sculture. «Abbiamo voluto ringiovanire la nostra immagine – spiega divertito l'assessore Bresciani – comprendiamo che a qualcuno possa non andare troppo a genio ma è un modo simpatico per svecchiare certe abitudini e suscitare un pizzico di curiosità. L'installazione della Vespa, in mezzo ad un aiuola, forse non è la più indicata ma abbiamo deciso di non occupare uno dei posti per i motorini che in estate diventano preziosi. Diciamo che abbiamo evitato la scontata interrogazione da parte dell'opposizione».

Ma l'operazione, finanziata con il fondo provinciale per la valorizzazione dei luoghi storici del commercio, è soltanto all'inizio. «Abbiamo in serbo molte altre panchine da collocare in giro per il centro – prosegue Bresciani – alcune davvero originali, come una seduta singola fatta interamente di sassi. Posso dire che ci saranno a breve alcune sorprese. L'intenzione è completare l'arredo entro Pasqua, per l'avvio della stagione turistica, fiduciosi che l'iniziativa troverà apprezzamento anche negli ospiti».

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