lo scontro 

Arcigay: «Le solite discriminazioni» 

L’associazione attacca la giunta: «Se la prende con i più deboli»



TRENTO. Sulle dichiarazioni programmatiche esposte martedì in Consiglio provinciale dal governatore Fugatti (quelle in cui il presidente ha fatto riferimento all’«unica famiglia formata da uomo e donna» e sull’obbligo dei crocifissi a scuola e negli uffici pubblici) interviene oggi Arcigay: «Facciamo fatica a rispondere a Fugatti, perché nel suo discorso porta argomenti screditati da tempo, su cui davvero non vale la pena fermarsi a discutere. Stupisce, però, che il neopresidente non abbia ancora compreso che il suo ruolo – in questo momento – è quello di rappresentare e tutelare tutti i cittadini e le cittadine trentine, indipendentemente dal sesso, dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o dalle scelte e convinzioni personali. Ora si parla di rendere obbligatorio il crocefisso e il presepe nelle scuole e negli edifici pubblici. Noi, però, ricordiamo bene l’ostruzionismo folle e insensato del centro-destra e della Lega quando nell’aula del Consiglio provinciale si discuteva di portare nelle scuole trentine la lotta alle discriminazioni e al bullismo omofobico. Quello era indottrinamento, il crocefisso e il presepe sono “riscoperta delle tradizioni”. Eppure la legge provinciale contro l’omofobia era partita dal basso, con un’iniziativa che in poche settimane era riuscita a mobilitare moltissime persone e a raccogliere oltre 7.000 firme in tutta la provincia. Evidentemente alla destra nazionalpopulista fa comodo ascoltare il “popolo” a giorni alterni: non tutti i “popoli” sono uguali e quello che lotta contro le discriminazioni è un po’ meno uguale degli altri. Così a finire in croce sono tutte quelle persone che si discostano da un paradigma che nella realtà non è mai esistito: le persone LGBT+, le famiglie omogenitoriali, le famiglie con componenti LGBT+, le famiglie con un solo genitore, le famiglie allargate o ricomposte».













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