Arbitri: diritto di immagine “libero” dall’ Inps

TRENTO. Gli arbitri non devono pagare i contributi all’ Inps per i compensi corrisposti alla cessione del diritto d’immagine. Prima sentenza del giudice del lavoro in Trentino che stabilisce che...



TRENTO. Gli arbitri non devono pagare i contributi all’ Inps per i compensi corrisposti alla cessione del diritto d’immagine. Prima sentenza del giudice del lavoro in Trentino che stabilisce che “tali compensi non riguardano l’attività lavorativa bensì un diritto personale che il soggetto sceglie di cedere dietro compenso”.

Il caso era stato sollevato da un noto arbitro trentino. La donna si era rivolta al tribunale poiché l’ Ipns, pur avendo in precedenza affermato che i compensi relativi al diritto di immagine non erano soggetti al pagamento contributivo, dallo scorso anno aveva iniziato ad inviare agli arbitri stessi, a livello nazionale, avvisi di accertamento sulle posizioni contributive. Gli arbitri, dunque avrebbero dovuto pagare. Tra le vittime illustri del provvedimento anche l’ex arbitro Roberto Rosetti.

Va detto che gli arbitri percepiscono una quota di rimborso come fosse uno stipendio. Nella serie A si parla la di 100, 150 mila euro l’anno. Chi esercita questa professione, dato l’impegno richiesto, lo fa spesso in modo esclusivo. L’arbitro trentino in questione aveva lavorato in serie A e B maschile per 5 anni, come assistente guardia linee, poi era passata anche all’ internazionale femminile, un livello alto, Fifa e Uefa. La professione era dettata da trasferte, spostamenti, raduni per i quali era prevista una diaria. Oltre a questo, per gli arbitri, è prevista una somma data annualmente, per lo sfruttamento del diritto d’immagine. Questa somma non prevede il pagamento dei contributi Inps, come invece rimborsi spese ed emolumenti. In passato la Fgc aveva chiesto chiarimenti, poi però l’Inps si contradisse. Anche all’arbitro trentino l’ Inps aveva chiesto gli arretrati. Difesa dall’avvocato Palo Dal Rì, l’arbitro ha ottenuto ragione dal tribunale di Trento. “tali compensi, non riguardano l’attività lavorativa ”. (f.q.)















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