rovereto

Apt, Cavagna impugna il licenziamento

L’ex direttore chiede il reintegro immediato nel proprio ruolo. Il suo legale: «Il direttivo ha agito in modo irregolare»


di Giuliano Lott


ROVERETO. L’ex direttore dell’Apt di Rovereto e della Vallagarina Loris Cavagna ha impugnato il licenziamento e chiede il reintegro immediato nonchè il risarcimento dei danni all’Azienda turismo. Cavagna si è infatti rivolto a un legale di fiducia, l’avvocato Luisella Speccher, la quale ha inviato alla sede amministrativa dell’Apt una lettere in cui motiva l’azione intrapresa.

Il licenziamento, argomenta l’avvocato di Cavagna, sarebbe illegittimo in quanto motivato dalla rimozione dagli organi sociali della figura del direttore, prevista però sia dalla legge provinciale che dallo statuto. Togliere dalla pianta organica il direttore sarebbe dunque un abuso, in quanto rappresenta di fatto una modifica statutaria che solo un’assemblea straordinaria può deliberare, mentre la decisione di dare il benservito al direttore è stata presa da un semplice consiglio direttivo. Il legale lamenta anche il trattamento riservato al proprio cliente, che sarebbe stato informato di essere rimasto senza lavoro di punto in bianco, il 15 febbraio scorso,senza nemmeno il dovuto preavviso.

Un allontananento «imprevisto e imprvedibile» per Cavagna, il quale pur lavorando spalla a spalla con il presidente Giulio Prosser non era stato da lui informato di nulla in merito, fino all’ultimo momento. L’eco riscossa sulla stampa dalla notizia avrebbe poi creato, a giudizio dell’avvocato Speccher, una lesione della reputazione dello stesso Cavagna, che negli anni aveva intessuto una serie di rapporti di lavoro con enti e privati, i quali potrebbero aver interpretato un licenziamento così repentino come una sorta di “punizione” per ipotetici comportamenti scorretti da parte del direttore.

Ipotesi che il legale nega in maniera recisa. Da qui deriverebbe un danno di immagine che danneggia due volte Cavagna: prima privandolo (in maniera irregolare, argomenta il legale) del posto di lavoro, e poi facendogli perdere possibilità di reimpiego minandone la credibilità e la reputazione attraverso un licenziamento in tronco.

Per queste ragioni l’avvocato Speccher chiede l’immediato reintegro di Cavagna nel suo ruolo di direttore dell’Apt, riservandosi di chiedere anche il ristoro dei danni d’immagine subìti dal cliente. Qualora dall’Apt non giunga la risposta sperata (in sostanza, l’accettazione delle motivazioni espresse dal legale di Cavagna e il suo reintegro in Azienda), l’avvocato Speccher si riserva di adire le vie legali. Ovvero, promuovere una causa davanti al giudice del lavoro e chiedere i danni davanti al tribunale civile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano