Appalti, in Trentino addio al massimo ribasso

Lo ha deciso la Provincia accogliendo le richieste degli imrenditori



TRENTO. Massimo ribasso addio. Almeno per gli appalti superiori ai 2 milioni di euro. La ha deciso la Provincia accogliendo le richieste degli imrenditori. Ieri è stato firmato l’accordo. D’ora in poi per i lavori pubblici più consistenti verrà applicato il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Questo vuol dire che le gare non saranno vinte dal chi offrirà di meno, ma che verranno giudicati una serie di parametri di qualità oltre al prezzo.
La richiesta di passare al sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa veniva dalle imprese, ma anche le esigenze delle stazioni appaltanti andavano nella stessa direzione. Infatti, il massimo ribasso produce effetti negativi sia sui tempi di realizzazione, con fallimenti di imprese che lavorano a prezzi troppo bassi, sia sui diritti dei lavoratori. Il massimo ribasso dà vita a una concorrenza eccessiva che rischia di far soccombere le imprese trentine rispetto a chi applica le regole in maniera meno attenta.
Per applicare l’offerta economicamente più vantaggiosa è stato siglato ieri in Provincia un atto di indirizzo fra Provincia, Consorzio dei Comuni e parti sociali.
La sottoscrizione dell’atto di indirizzo nell’ambito dei lavori pubblici segue un altro atto di indirizzo, approvato dal tavolo appalti il 4 novembre scorso, finalizzato a contenere il ricorso al criterio di aggiudicazione al massimo ribasso degli appalti di servizi.
Il ricorso al massimo ribasso, pur non escluso dalla legislazione vigente, diventerà, così come nell’ambito dei servizi, un’eccezione e dovrà essere limitato ai casi in cui sussistono elementi oggettivi di urgenza connessi alla sicurezza del territorio e delle infrastrutture pubbliche debitamente motivato.
L’accordo impegna le stazioni appaltanti a redigere i bandi di gara con l’attribuzione al prezzo di un peso ponderale non superiore al 30% e agli elementi tecnico/qualitativi non meno del 70%. Inoltre gli enti pubblici sono impegnati a distribuire i pesi ponderali della parte tecnico/qualitativa dell’offerta utilizzando un insieme di elementi di valutazione e di pesi coerente con le caratteristiche dell’opera. Inoltre gli enti dovranno garantire l’inserimento nei bandi degli elementi che valorizzino la qualità realizzativa dell’opera e la qualità organizzativa delle risorse umane nella conduzione della commessa.
Non solo, le stazioni appaltanti dovranno anche definire l’organizzazione complessiva del cantiere, la durata della realizzazione dell’opera pubblica intesa come congruità dei tempi realizzativi, la formazione professionale che l’appaltatore intende organizzare per il personale del cantiere, la qualità del fascicolo delle manutenzioni con riferimento alla qualità dei prodotti forniti ed alle ricadute di questi in termini di contenimento dei costi di manutenzione e di gestione dell’opera.
Tutti elementi, questi, che vanno nella direzione di privilegiare la qualità

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