IL CASO

Anziana salvata dalle telecamere

L’impianto doveva servire per esigenze familiari, ma si è rivelato utile per mettere in fuga i «finti tecnici dell’acqua»



TRENTO. Due anziani vittima di raggiri, in poche ore nei giorni scorsi, a Trento, probabilmente vittime delle stesse persone che si sono qualificate come tecnici dell'acqua: il primo caso è avvenuto ai danni di un'donna di Piedicastello che si è vista portare via alcuni preziosi e l'abbiamo raccontato sul Trentino di ieri, il secondo caso invece riguarda un’anziana di Trento Nord che però si è salvata grazie alle telecamere che aveva in casa. Ma in questo caso non si è trattato di un impianto di sicurezza, quanto di un circuito video che consentiva ai famigliari di restare in contatto con la donna: quando i malviventi hanno visto le telecamere le hanno rimosse, abbandonando improvvisamente i modi gentili e garbati con cui avevano conquistato la fiducia della loro vittima, e hanno lasciato l'appartamento in tutta fretta. Le stesse telecamere che hanno messo in fuga i malintenzionati non saranno purtroppo utili alle indagini avviate dalla Polizia poiché l'impianto non era programmato per la registrazione video.

La tecnica utilizzata dai ladri-truffatori è stata comunque identica in entrambe le situazioni: con grande garbo si sono presentati alle due donne (nel primo caso si sono offerti di portare la spesa nell'appartamento, nel secondo caso hanno approfittato della porta lasciata aperta) e quindi hanno fornito una serie di consigli sul “corretto utilizzo” dell'acqua e su una serie di norme di sicurezza. Ad esempio? Nascondere i gioielli in frigo. Peccato che fosse solo uno strategemma (riuscito nel caso di Piedicastello) per appropriarsi dei preziosi e poi abbandonare la vittima.

«Si tratta di due episodi classici per questo genere di reato - spiega il capo della squadra mobile Salvatore Ascione - ai danni di persone di età avanzata, che vivono sole e disposte a dare fiducia al prossimo. Il nostro consiglio è di non far entrare assolutamente persone estranee in casa, nemmeno dopo che si sono offerte di dare una mano con le borse della spesa. In caso di dubbi è opportuno chiamare i centralini delle forze dell'ordine (113 o 112) che saranno disponibili ad approfondire la situazione ed eventualmente intervenire sul posto. Nei due casi accaduti nei giorni scorsi è probabile che i malviventi abbiano tenuto d'occhio le due donne prima di intervenire presso le loro abitazioni».

Quanto alla possibilità che una delle due donne sia stata narcotizzata («mi sono ritrovata in stato confusionale» ha raccontato la vittima di Piedicastello) le forze dell'ordine sono prudenti: «Si tratta di una sensazione tipica delle vittime di questi episodi - spiega Ascione - ma non abbiamo elementi per dire che in questo caso ci sia stata la somministrazione di qualche sostanza in grado di alterare la coscienza». (a.s.)













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