Andremo a Roma in meno di 3 ore 

Così si accorceranno i tempi di percorrenza: «Un paese più piccolo e connesso»



TRENTO. Andremo da Trento a Innsbruck in 1 ora e 45 minuti (attualmente servono 2 ore e 38 minuti) ma soprattutto raggiungeremo Roma in meno di tre ore. Lo hanno detto Ennio Cascetta (di Ram logistica, società del ministero dei trasporti) e l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile spiegando che la linea del Brennero farà parte delle linee italiane ad alta velocità. L’obiettivo è quello di adattare le linee esistenti in modo che possano far viaggiare treni a oltre 200 chilometri orari in un paese dove dalle estremità (Bolzano e Reggio Calabria) sia comunque possibile raggiungere la capitale in meno di 4 ore. In questo modo - ha spiegato Gentile - il paese diventerà più piccolo e sarà possibile immaginare interconnessioni come quelle che si sono verificate fra Milano e Torino che nessuno aveva pensato possibili tra Napoli e Roma. I chilometri di alta velocità dovranno passare da 1.100 a circa 3 mila. Un modello premiato dai viaggiatori, in continua crescita mentre si registra la diminuzione di passaggi autostradali e in aereo.

Nel capitolo ferrovia c’è un progetto da 60 milioni di euro considerato “invariante” e quindi - secondo il codice del ministero - praticamente certo. Si tratta dell’elettrificazione della linea ferroviaria Trento-Bassano (la Valsugana) che il governatore Ugo Rossi ha posto tra le condizioni per discutere di Valdastico. Un intervento (l’elettrificazione) che consentirebbe maggiori velocità ed efficienze nella gestione del servizio di trasporto pubblico che - cronometro alla mano - è tra i più lenti d’Italia con velocità medie nell’ordine dei 36 chilometri orari.

Al progetto del Brennero sono stati assegnati 7,6 miliardi. Passaggio storico verso l’Europa (si tratta del valico alpino di confine alla quota più bassa) Il corridoio del Brennero è oggi il più trafficato in ambito transalpino con quasi 47 milioni di tonnellate di merce in transito sui 160 dell’arco transalpino e 2,2 milioni di mezzi pesanti all’anno. La quota delle merci in transito, è stato ricordato nell’ambito del convegno di ieri, è in continuo aumento (in misura superiore rispetto al Pil) e come ha ricordato il professor Ennio Cascetta “se non saremo in grado di sostenere questo ritmo la nostra economia ne risentirà gravemente”. Quando alle modalità di trasporto è emerso che al valico del Brennero (in controtendenza rispetto alla Svizzera) la rotaia soffre la concorrenza del trasporto su gomma.

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