Andreatta: «Mai i mercatini di Natale in piazza Duomo» 

Dal sindaco gli auguri e un appello: «Restituite il bambinello rubato». Il vescovo: «Mettersi al servizio di chi ha bisogno»


di Daniele Peretti


TRENTO. Il desiderio natalizio del sindaco Alessandro Andreatta, il regalo che vorrebbe trovare sotto l’albero (se non nel 2017, almeno tra qualche anno) è l’interramento della ferrovia «che restituirebbe alla città nuovi spazi favorendone anche l’unificazione». Un intervento definito “epocale” uguale solo a quello dello spostamento del corso dell’Adige. Andreatta ne ha parlato durante gli auguri natalizi che dal 2000 il sindaco fa alla cittadinanza e che per la prima volta quest’anno sono stati accompagnati da quelli del vescovo Lauro Tisi. Tempo d’auguri, ma anche di bilancio e il sindaco considera molto più difficile il primo anno di amministrazione, mentre il 2017 è stato caratterizzato da un costruttivo spirito di collaborazione e dall’inedito giro nelle circoscrizioni: “E’ emersa una città che in sostanza non ha bisogno di nulla. I servizi sono eccellenti e molti sono modello per altre città. Ho incontrato tante persone che costruiscono la città come lo fanno le associazioni di volontariato, ma anche gli insegnanti, i cori e le bande”.

Gli auguri in Piazza Duomo sono stati l’occasione per ribadire due punti fermi. Il primo è quello che piazza Duomo non ospiterà mai i Mercatini di Natale - come anche da Trento Fiere in molti hanno più volte auspicato - ma sarà riservata unicamente a occasioni di incontro o manifestazioni collaterali anche nel rispetto della Cattedrale.

Il secondo è che nel 2018 Andreatta non si candiderà alle provinciali: “Non ambisco ad un piano più alto della politica. La mia carriera politica si concluderà con questa legislatura ed una volta terminata tornerò ad insegnare come ho fatto per sedici anni”.

Il vescovo di Trento LauroTisi ha ricordato la sua recente visita ad una scuola materna dove si è seduto ad un tavolino a mangiare insieme ai bambini, servito al tavolo da una “grande”: “Quello che conta realmente è essere al servizio degli altri. La vera forza non sta nel dire “Io sono”, ma nell’affermare “Io non sono” mettendosi a disposizione degli altri con la volontà di ascoltare e di mettersi al servizio di chi ha bisogno”.

Mentre iniziava la cerimonia augurale, da Piazza Santa Maria Maggiore sono partiti ottanta figuranti dell’associazione “Luci di Pila” di Villamontagna protagonisti del presepe vivente che dopo aver percorso Via Belenzani è entrato in piazza Duomo, posizionandosi attorno alla capanna di legno, da mesi attrazione turistica. Non è mancato nemmeno l’appello del sindaco rivolto a chi ha rubato “ il bambinello” dalla capanna: “Spero che chi ha compiuto un gesto assurdo si ravveda e lo riporti. A Trento non c’è spazio per l’Erode di ieri, ma nemmeno per quelli di oggi”. Un pensiero è andato alle famiglie in difficoltà per le quali non sarà un Natale felice a causa sia del lavoro che non c’è, ma anche per problemi di salute o per la solitudine. Quello che si vorrebbe è che possa essere un Natale felice per tutti e che per un giorno fosse possibile dimenticare tutti i problemi.















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