il caso

Alleanza verdi e sinistra a Ianeselli: «La militarizzazione della città non è la strada giusta»

L’appello: "La politica deve essere vicina alle persone ai margini. Usare l’esercito per arginare spaccio e microcriminalità crea rabbia e paura"



TRENTO. «Per aumentare la sicurezza in città occorre promuovere maggiore integrazione e cultura. Partendo da questa visione, come Alleanza verdi e sinistra non possiamo che esprimere la nostra totale contrarietà al progetto - tornato di nuovo a tener banco sulle pagine dei giornali locali - di usare l'esercito per arginare il fenomeno dello spaccio e, più in generale, della microcriminalità». Lo scrive, in una nota, Alleanza verdi e sinistra (Avs).

«Che fare dunque? Invece di seguire la destra nella strada del populismo securitario, come Avs chiediamo al sindaco Ianeselli di andare in direzione ostinata e contraria, mostrando il coraggio di proseguire in maniera più radicale su quella strada che non cura criminalizzando, ma prevenendo il disagio».

Secondo Avs, c'è bisogno di: «Una visione politica che si faccia vicina alle persone, in particolare a quante vivono in una condizione di marginalità, e dimostri loro che non sono fallite, che possono ancora giocare un ruolo di primo piano nel vivere cittadino. La militarizzazione delle strade invece crea rabbia, paura e frustrazione: emozioni che - se fanno sparire l'apparenza del disagio - permettono in realtà che quest'ultimo covi sotto la cenere, esplodendo in tempi e modalità imprevedibili. Stimolare la vita delle città, favorendo la circolazione delle persone anche nelle aree più a rischio, unitamente a serie politiche sociali di inclusione: questa è la strada che vorremmo percorresse una giunta che si dichiara di centro-sinistra».













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