Alla scoperta della via dell’oro e del mercurio a Sagron Mis

Nel cuore delle Dolomiti ideati due percorsi che attraversano siti naturali e della vecchia industria estrattiva che sono stati pensati per tutti i tipi di «gambe»


di Marco Benedetti


TRENTO. Un sentiero per collegare gli antichi siti minerari del mercurio e dell’oro ed un altro che permette di scoprire i luoghi in rapporto alla loro storia e al loro utilizzo nel passato, luoghi importanti perché da essi la comunità traeva risorse importanti: erba, legname, minerali. Siamo nel territorio di Sagron Mis, il comune più a oriente del Trentino, dominato dal gruppo delle Pale di San Martino a nord e da quello del Cimonega - Dolomiti Bellunesi a sud. Siamo nel baricentro del Sistema 3 del Bene Dolomiti Unesco e una delle eccezionalità che qui si coglie è sicuramente quella geologica: è un vero e proprio gigantesco «libro di pietra» quello che si osserva quassù, che ha strati come pagine, e in cui si racconta di un paesaggio in continuo mutamento. La consapevolezza di questa e di altre eccellenze ha spinto l’amministrazione comunale a intraprendere un articolato e partecipato processo di valorizzazione del proprio territorio, volto a garantire uno sviluppo socio economico sostenibile attraverso la promozione di un turismo specializzato. Tra le molte iniziative mese in campo, in collaborazione con il «Laboratorio Sagron» anche la realizzazione di questi due percorsi, il Sentiero minerario «La via dell’oro e del mercurio» e il Sentiero interpretativo «Intrecci del tempo». Il primo percorso parte proprio dall’abitato di Sagron in prossimità della chiesa e unisce la più recente miniera d’oro con la più antica miniera di mercurio, in località Gosaldo. Il sentiero è percorribile in circa 2 ore e presenta un dislivello contenuto e dunque è percorribile da tutti. All’inizio dei percorsi che raggiungono i due siti minerari sono state posizionate altrettante tabelle esplicative della storia e delle specifiche attività che coinvolsero il territorio ed i suoi abitanti. Il Sentiero interpretativo è un facile itinerario ad anello che parte dalla nuova struttura di Baita Sagron Mis Dolomiti e si sviluppa per 7 km tra i boschi di faggi ed abeti, seguendo in parte vecchi sentieri e comode strade forestali che risalgono la Val de le Moneghe. Lungo il percorso si possono ancora osservare piazze carbonili ed antiche “calchere”, strati geologici che affiorano e rideterminano la nostra scala del tempo, rocce che rimandano alle avventure alpinistiche ambientate sulle pareti soprastanti. “Intrecci del tempo” come metafora dell’ieri, dell’oggi e del futuro di questo territorio, per un’interpretazione dei luoghi e del tempo attraverso la lente della storia locale fatta di indizi ed abbandoni, di ricordi e di immagini che coralmente intrecciano un racconto a puntate. Camminando ci viene svelato grazie a 16 totem informativi e 3 arpe interpretative con il ruolo di facilitatori e dedicati ai temi che caratterizzano l’itinerario: la geologia, l’erba, il legno e l’alpinismo. Attorno alle 4 ore il tempo di percorrenza dell’intero sentiero che presenta un dislivello complessivo di 340 metri.

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