l'intervista

Alessia Merz, addio a Boncompagni: «Gli devo tutto»

La soubrette trentina iniziò con il regista a «Non è la Rai»: «Ora faccio la mamma ma se arrivasse la proposta giusta...»



TRENTO. «Grazie a lui, a Gianni Boncompagni, è iniziato tutto». Ricorda con un pizzico di malinconia Alessia Merz il regista appena scomparso: la showgirl trentina è uno dei volti, assieme a quello di Ambra Angiolini, cui più è legata l'immagine del programma che diede una scossa ai palinsesti televisivi dei primi anni Novanta, ovvero Non è la Rai. E, con la Merz, la scomparsa di Boncompagni è anche occasione per una chiacchierata per sapere di che cosa si occupa ora l'ex Velina, scomparsa dai radar del mondo dello spettacolo. E di un suo eventuale ritorno sul piccolo schermo.

Alessia è andata a Roma per la camera ardente di Boncompagni?

«Sinceramente no. Ero fuori Bologna dove vivo da anni. E per dirla tutta ero ad Alassio con mio figlio Niccolò, nove anni, che stava seguendo una stage in una scuola di calcio».

Quindi il maschio vorrebbe seguire le orme di papà, il calciatore Fabio Bazzani?

«Ci prova, per ora. Ma le dicevo di Gianni. Quando ho saputo della sua morte mi è venuto un colpo. Sento ancora la sua voce che rimbomba nello studio, con quel suo tono teso a prenderti in giro. Con lui è iniziato davvero tutto. Come? Era l'estate del '92 e sono andata al classico casting con mamma a Roma. Siamo partite da Trento, in treno, e alla fine del provino ci siamo lasciati con il “le faremo sapere”. A settembre mi hanno chiamata, con mio grande stupore, e tutta l'avventura è stata un crescendo. Il primo anno fu Paolo Bonolis a presentare il programma, poi nelle successive edizioni il timone passò a Ambra».

La Angiolini e lei, senza voler togliere nulla a nessuno, foste i volti più gettonati. Un misto di malizia e di innocenza. Lei aveva 18 anni, giusto?

«Sì 18. Beh, con Ambra abbiamo fatto una bella coppia. Non è la Rai chiuse i battenti nel '95. Su di noi nacquero figurine, fotoromanzi ed una notevolissima attenzione da parte della stampa».

Lei da “ex ragazzina” lanciata da Boncompagni pescò subito dopo il jolly approdando al programma corazzata di Mediaset, Striscia la Notizia.

«Fu in effetti un bel colpo. Non ho fatto in tempo a dire arrivederci al programma che mi aveva lanciata che venni scelta per indossare i panni della Velina, assieme a Cristina Quaranta».

Altro volto in arrivo da Non è la Rai: la Quaranta era la bionda, lei la Velina mora.

«Infatti. Il programma con il Gabibbo mi diede una popolarità notevolissima: presi parte anche ad una serie di pubblicità molto importanti come Guess? linea di abbigliamento Usa ma anche di marchi come Barilla e Renault».

E poi nacque la sua passione per lo sport e Simona Ventura se la portò alla Rai: divenne ospite fisso di Quelli che il calcio...

«Siamo nel 1996 e in quella stagione divenni anche un volto cinematografico, poi presi parte anche a diverse fiction. Mi piace anche ricordare il programma Meteore».

I fan la ricordano anche in un paio di calendari sexy alla fine degli anni novanta.

«Poi? Ho fatto altre cose, magari meno ricordate e 11 anni fa mi sono sposata con Fabio Bazzani, da cui ho avuto due figli. Oltre a Niccolò, ho una bimba di otto anni, Martina. E da allora ho fatto, con soddisfazione, la mamma.

In tv tornerebbe?

«Mi piacerebbe fare qualche cosa nei talent o nei reality: ma non come protagonista, come commentatrice o giudice».(g.t.)













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