Aldeno, la giunta Fioretti si dimette 

Il caso. La maggioranza si spacca sulla variante al piano regolatore: il sindaco e i suoi assessori hanno deciso di gettare la spugna: «Non ci sono le condizioni per andare avanti». Ora sarà un commissario straordinario a portare il Comune a nuove elezioni nel maggio 2020 


Gino Micheli


Aldeno. Il sindaco e la giunta comunale di Aldeno lasciano. Un fulmine a cielo bagnato è calato, sulla sala del consiglio comunale, lunedì verso le 22.30. Dopo aver esaurito con la consueta normalità i primi punti all’ordine del giorno, primo fra tutti la nomina a consigliere di minoranza di Mauro Bandera al posto del dimissionario Remo Cramerotti (tecnico, che ha rimesso il mandato per incarichi ricevuti a livello comunale) al quinto punto in esame “Approvazione della prima adozione alla variante al Prg di Aldeno per adeguamento alla legge provinciale e al regolamento urbanistico-edilizio provinciale”, sono arrivate le prime schermaglie tra i due gruppi di maggioranza su una domanda della capogruppo della minoranza Alida Cramerotti. “Perché approvate queste varianti importanti al Prg ora che siamo nel semestre bianco (i sei mesi prima delle elezioni di maggio 2020)? Il rischio è poi quello che a livello provinciale ve le bocciano”, ha detto Cramerotti. La maggioranza ha chiesto la sospensione, autorizzata dal vicepresidente del consiglio Oscar Beozzo e concessa dalla minoranza. Al ritorno in aula, dopo quasi 45 minuti, l’imprevedibile doccia fredda. Uno dei capigruppo della maggioranza Massimo Perticucci ha motivato qualche perplessità proprio sul “semestre bianco” e così altri consiglieri. E a quel punto il sindaco Nicola Fioretti ha rassegnato le dimissioni dall’incarico e così l’intera giunta, sorprendendo non poco la minoranza.

All’origine della non facile decisione, dunque, il mancato sostegno da parte degli alcuni consiglieri della maggioranza alla modifica al Prg, precedentemente concordata. Tuttavia già da un po’ di tempo, peraltro senza farlo notare, quel feeling sancito nel 2015 fra i due schieramenti che hanno sostenuto la candidatura di Fioretti (traguardo raggiunto per soli 7 voti) è via via venuto meno.

Ad Aldeno tutti ricordano come il tentativo di accordo tra Fioretti e la Lega dell’assessore Mirko Bisesti (che ad Aldeno vive) nel 2015 non andò a buon fine. Fioretti vinse appunto per soli 7 voti e Bisesti mise in piedi una lista che si fermò al 7%. La giunta ha navigato a vista con i maligni che oggi fanno notare come il sindaco da tempo si sia occupato più di politica (era stato avvistato con i sindaci civici Valduga e Oss Emer) che non delle questioni amministrative. Fioretti, ex responsabile enti locali del Patt, da tempo non fa più vita di partito e recentemente, criticando Panizza per il suo incarico di segretario di Sgarbi al Mart, si è espresso auspicando una costituente che vada oltre il Patt.

Intanto ad Aldeno, a sei mesi dal termine della legislatura, tutti a casa anzitempo. Non era mai successo ad Aldeno. Ora sarà un commissario straordinario a traghettare il Comune fino alle nuove elezioni di maggio 2020. Da notare una curiosità: il record negativo stabilito dal consigliere Bandera, rimasto in carica per nemmeno 2 ore.

Ieri mattina l’ormai ex sindaco Fioretti, fortemente amareggiato, ha espresso le sue considerazioni : «Politica significa anzitutto fare, a volte anche osare. Non trovando più le condizioni per poter lavorare e costruire, abbiamo ritenuto doveroso compiere un passo indietro, rassegnando formalmente le nostre dimissioni da sindaco e giunta della nostra amata comunità. L’episodio di lunedì, ovviamente, non è stato la causa delle nostre dimissioni ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso». E ha aggiunto: «La maggioranza al momento ha dimostrato di non essere coesa rispetto al perseguimento di quegli obiettivi per i quali tutti abbiamo messo la faccia in campagna elettorale e nel prosieguo del mandato (e l’approvazione del Prg è a pieno titolo una di queste). Noi non intendiamo tradire nessuno degli elettori che ha riposto in noi e nella nostra coalizione la propria fiducia. Ma soprattutto non vogliamo stare seduti sulle nostre sedie per “tirare a campare”. O siamo messi in condizione di lavorare oppure la nostra presenza diventa inutile».















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