Alcolici, esercenti divisi «Ci sono altri problemi» 

Il nuovo regolamento. Dalle associazioni di categoria consensi ma anche l’appello a un confronto più ampio col Comune. Andrea Maschio (M5S) minaccia ostruzionismo: «Tutto sembra già deciso» 


Daniele Peretti


Trento. L’idea di orari ridotti per la vendita di alcolici nelle zone critiche della città, da inserire in un nuovo regolamento che la giunta comunale conta di portare entro l’anno alla discussione in consiglio, ha innescato un acceso dibattito. Come spiegavamo nell’edizione di ieri del Trentino, l’iniziativa della giunta Andreatta è emersa solamente in occasione di una risposta arrivata al consiglio di circoscrizione Centro Storico – Piedicastello a seguito di un’interrogazione presentata un anno fa.

Andrea Maschio, consigliere comunale 5 Stelle, minaccia ostruzionismo ad oltranza fino al maggio del prossimo anno: «Incredibile. Dal sindaco e dall'assessore Stanchina promesse sulla movida e poi fanno da soli. Dalla mia mozione e quella del consigliere Tomasi che abbiamo accettato di portare in commissione, è nata la necessità di parlarne e la promessa era di creare un tavolo per la redazione di un nuovo regolamento aperto a residenti, commercianti e studenti. La promessa era di fare un tavolo a cui io e Tomasi potessimo partecipare. Ed invece si scopre dalla stampa che è già pronto il regolamento. Spero davvero che si proceda subito ad un percorso condiviso altrimenti sarà ostruzione fino a maggio 2020. Siamo al solito metodo di mettersi una bandierina addosso, ma se siamo costretti a dover rifare un regolamento vuol dire che non si è saputo gestire la cosa fino ad oggi».

Interlocutoria la posizione di Massimiliano Peterlana presidente di Confesercenti per il quale la disponibilità ad avvallare il nuovo regolamento, potrà avvenire solo nell’ambito di una trattativa ampliata: «Ci siamo presi fino al primo luglio per decidere. Di certo il parere favorevole ad un regolamento che può modificare in maniera radicale gli assetti dei bar del centro storico, è vincolato ad altri problemi la cui soluzione è bloccata dalle direttive del Comune. Mi riferisco alle ristrutturazioni interne, alla gestione dei permessi. Ci ha fatto piacere l’essere stati coinvolti, ma non faremo un ragionamento solo sul regolamento, ma dovrà essere molto più ampio ed a questo proposito abbiamo già un appuntamento col sindaco».

Per Walter Botto responsabile dei pubblici esercenti il nuovo regolamento rispecchia la necessità di adattarsi ai tempi ed è soddisfatto dell’ipotesi di “premiare” gli esercenti virtuosi: «Non è giusto che la cattiva gestione di un locale finisca per penalizzare tutti. E’ giusto creare delle limitazioni, indicare le cose da fare e se tutto va bene, è altrettanto giusto che ci siano dei riconoscimenti per chi fa il proprio lavoro anche nell’interesse della comunità che lo circonda». Col nuovo regolamento, secondo Botto, si andrebbe a premiare la qualità a scapito di quella quantità che oggi primeggia in centro storico.

Giorgio Buratti presidente dell’associazione Pubblici Esercizi del Trentino attualmente è ricoverato in ospedale e non ha potuto confrontarsi con i colleghi, però un’idea se l’è fatta: «Mi sembra uno di quei provvedimenti esemplari che il Comune ogni tanto adotta e dei quali non se ne sente assolutamente il bisogno. Non capisco la logica della zonizzazione e il termine “bevande alcoliche” è troppo generico. Però se l’obiettivo è quello di limitare il consumo, se ne può parlare».













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»