Al ristorante arriva la busta per gli avanzi

Una campagna della Provincia di Trento che copia gli americani: ecco la «doggy-bag». Sì delle associazioni di categoria. L’assessore Pacher: «Così riduciamo l’umido ma soprattutto invitiamo ad evitare gli sprechi»


Luca Marognoli


TRENTO. Finalmente lo potrete chiedere senza vergognarvi: per cortesia, mi prepara la doggy-bag? Per chi non conoscesse ancora il termine, stiamo parlando del "cartone", letteralmente busta per il cane, dove farsi mettere il cibo avanzato al ristorante. Una buona pratica diffusissima all'estero (Michelle Obama la volle nel suo soggiorno italiano), ma da noi misconosciuta. Ancora per poco. Presto infatti la Provincia lancerà una campagna promozionale per sostenerla. E' la prima tappa di un percorso, tracciato dall'assessorato all'ambiente di Alberto Pacher e condiviso con le associazioni di categoria, che porterà alla creazione del marchio "ecoristoranti" del Trentino.

«L'idea di partenza di questo progetto si inserisce nel campo delle attività volte alla prevenzione nella produzione dei rifiuti, quindi contro lo spreco», premette Pacher. «Tempo fa abbiamo lanciato nei supermercati la campagna "ecoacquisti": i punti vendita che aderivano a dei protocolli rivolti in particolare alla riduzione degli imballaggi potevano fregiarsi del marchio. L'iniziativa ha avuto un grande successo: hanno aderito Poli, Sait e Cooperazione, seguiti mano a mano dagli altri negozi più piccoli».

Dal carrello alla tavola il passo è stato breve. «Nell'iter di questa campagna - continua l'assessore all'ambiente - si è detto: perché non lanciare anche gli "ecoristoranti". Abbiamo avuto una serie di incontri con le associazioni di categoria: albergatori, ristoratori e agriturismi. Tutti si sono dimostrati non solo molto disponibili, ma anche molto interessati ad aumentare i livelli di sostenibilità».

Una delle misure richieste agli addetti ai lavori del settore sarà l'introduzione della "doggy-bag": i clienti che non consumano la propria porzione di cibo, possono chiedere di farsela inscatolare per portarsela a casa. «A Trento c'è qualcuno che già lo fa, mentre all'estero è diffusissimo e negli Stati Uniti addirittura ordinario», spiega l'assessore provinciale all'ambiente.

«Non è solo una questione di riduzione dell'organico e di politiche sui rifiuti, ma anche una questione di sobrietà: quando si va a mangiare la pizza con i figli, spesso finisce che la avanzano e se si può evitare di buttarla è meglio». Si parte con una sperimentazione su base volontaria: saranno gli esercizi e gli agritur a chiedere di aderire, se interessati. «Inizialmente verranno consegnati dei contenitori di cartone alimentare, di quello usato per la pizza. Poi vediamo come va», afferma Pacher, che per il debutto ha già una data in mente: «Mi piacerebbe partire con il Festival dell'Economia», dice. «Abbiamo fatto delle verifiche e non ci sono problemi di ordine sanitario né burocratico. Bisognerà avere quelle minime accortezze dettate dal buon senso: se si porta via una fetta di S.Honorè, è meglio non lasciarla in macchina tutto il giorno a Ferragosto. Lo stesso vale per il latte e le uova...».

La fase di avvio sarà promozionale: è possibile che le prime scatole portavivande siano fornite dalla stessa Provincia, ma i dettagli non sono ancora definiti. «Se la cosa prende piede - cosa che io spero - andranno avanti da soli», chiosa l'assessore. I ristoratori non avranno alcun incentivo economico. «L'iniziativa è su base volontaria: il vantaggio sarà di connotarsi come esercizio che dà qualcosa di più ai propri clienti. La doggy-bag inoltre sarà uno degli elementi che contribuiranno a far ottenere la certificazione di "ecoristoranti"». Una specie di patente di sostenibilità, sulla falsariga di quella conferita per gli ecoacquisti, che prevede la vendita di merci sfuse, di detersivi liquidi e borse di stoffa o in materiale biodegradabile.

«C'è un tavolo con le categorie, dove concorderemo la griglia di requisiti necessari per ottenere il marchio, come l'uso di prodotti a filiera corta e il fatto di non sprecare quello che si cucina. I tempi? Contiamo che il progetto di concretizzi nell'arco dell'estate». In Provincia scommettono che Michelle Obama farà scuola anche ai trentini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano