comano terme

Al Ponte dei Servi messa di don Farina: no ai suicidi

Il 31 ottobre alle 15 nella piazzola con la croce di pietra la preghiera comunitaria. I promotori: «Per risolvere un problema si deve ammettere la sua esistenza»


di Graziano Riccadonna


COMANO TERME. Un manufatto tristemente noto non solo nelle Giudicarie, ma anche fuori: il ponte dei Servi, detto anche del Doss da Servi, lungo la statale del Limarò nei pressi delle Terme di Comano, che scavalca la Sarca in uno dei punti più impervi. La notorietà deriva non tanto dall'altezza, ma dal fatto che si presta purtroppo abbastanza bene al suicidio, per via del luogo discosto e dell'idea di vuoto che esso immediatamente trasmette in una zona vocata agli orridi.

Il ponte risale agli onori della cronaca grazie ad un'iniziativa dell'associazione culturale “Officina dei Sogni”, che per sabato 31 ottobre organizza un evento di sensibilizzazione. Alle 15 al ponte, nella piazzola che ospita la croce in pietra, don Marcello Farina celebrerà la messa. Tutta la popolazione è invitata, durante la marcia di avvicinamento dalle Terme di Comano al ponte, le forze dell'ordine si occuperanno della sicurezza stradale,

«Il primo passo per risolvere un problema è ammettere la sua esistenza», commenta con noi il fautore dell'iniziativa, Pietro Amorth, presidente dell'Officina dei Sogni.

In merito al famigerato ponte, sono fioriti nel tempo gli interventi di “recupero” morale, non ultima l'iniziativa di un paio di anni fa, su organizzazione dell'associazione “Officina dei sogni”, era stato presentato nella sala congressi del Grande Albergo Terme di Comano anche un progetto di riqualificazione del ponte, curato dall'allora laureando in Ingegneria a Mantova, Federico Morelli.

Con il progetto di intervento si intendeva promuovere gli aspetti suscettibili di una valorizzazione in senso turistico che il manufatto del ponte nel suo contesto può offrire. Tale idea si traduce nella realizzazione di una passerella sospesa sotto il piano stradale in grado di dare una vista panoramica sulla forra erosa dalla Sarca con la possibilità di esercitare lo sport di arrampicata sportiva su parete artificiale a fianco della struttura ad arco e, rispondendo all’esigenza di consentire l’attraversamento della forra al traffico ciclabile, di una struttura a sbalzo che ne consenta il raggiungimento alla parte nord della gola.

L’opera nel suo impianto risponde a funzioni di sicurezza e dispone di sistema di scoraggiamento al suicidio fermo rimanendo che il miglior modo per contenere il verificarsi di tali estremi atti è rendere il Ponte del Doss da Servi luogo praticato da tutti, anche in notturna.













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