la curiosità

Al bar si fa pure lo scambio di vestiti

Al “Social Stone” si lascia il capo con poche righe di ricordo. L’iniziativa di due clienti: «È per ridare dignità agli oggetti»


di Sofia Verza


TRENTO. “The Social Stone” significa la “pietra della socialità”: ci rimanda all’idea di un luogo in cui gli incontri hanno inizio, un punto di riferimento per imbattersi in altre persone. “The Social Stone”, in via Gorizia, si presenta come un bar ma racchiude molto di più. Giunto ormai all’anniversario della sua apertura, il locale ha organizzato molti incontri di vario genere: giornate di incontro in lingua (spagnolo, italiano, tedesco ed inglese), casting, presentazione di libri, laboratori, concerti, esposizioni, mostre d’arte. Prossimo appuntamento, venerdì 28 novembre, con Fabio dj che propone rock degli anni ’70 e ’80. La particolarità sta nel fatto che molti di questi eventi sono stati proposti dagli stessi clienti del bar.

«Ci occupiamo dei nostri clienti prima come persone che come consumatori», afferma uno dei gestori, Jury Cocuzzi. In particolare, nella giornata di ieri “The Social Stone” ha ospitato l’iniziativa “Sbarattola”, ideata da due studentesse dell’Università di Trento. L’idea è nata durante l’allestimento di una mostra nel locale, quando Martina Cicaloni e Maria Sole Spagnoli, studentesse di Sociologia, hanno proposto di realizzare una giornata di baratto di vestiti, scarpe ed accessori di cui ci si vuole liberare e come oggetto di scambio per i vestiti lasciati da altre persone.

Nella settimana tra il 17 e il 23 novembre, sono stati raccolti i capi in vista del baratto.

Al Social Stone c'è pure lo scambio di vestiti

Al bar di via Gorizia a Trento l'inziativa di due clienti che hanno organizzato "Sbarattola", lo scambio di vestiti, per fare spazio negli armadi e ridare dignità agli oggetti che non usiamo più. Ecco alcune foto. Leggi l'articolo

«Il nome “Sbarattola” evoca anche l’idea di spogliarci di oggetti ormai inutili o non necessari. Molti dei partecipanti erano contenti di poter fare spazio nei propri armadi», dice Martina. Al proprietario di ogni capo è stato richiesto di lasciare un cartellino con nome, cognome, e-mail ed un ricordo di poche righe legato all’oggetto.

«L’obiettivo è dare dignità alla cosa scambiata, e allo scambio in se, - aggiunge Martina - l’oggetto è il mezzo, non il fine di questa iniziativa». La giornata si propone infatti di creare collegamenti concreti tra nuovi e precedenti proprietari degli oggetti barattati. Lo stesso Laendro Sabin Paz, socio del bar e video maker, in una intervista online ricorda che «in un periodo in cui le reti sociali si creano sul web, ad un livello virtuale, l’idea di creare una rete concreta è quasi innovativa. Vogliamo che chi frequenta il nostro bar si senta protagonista, libero di proporci idee ed iniziative. Il mio sogno è veder crescere una cittadinanza attiva, che abbia come punto di incontro anche “The Social Stone”».

La merce rimanente della giornata sarà consegnata all’associazione “Altrimenti Onlus”, impegnata in eventi culturali e sociali a Trento. "Sbarattola" ha ricordato il baratto come forma di incontro e scambio, senza bisogno di moneta; come metodo per ridare valore ai singoli oggetti, per scavare nella loro storia ed evitare che si perdano nel ciclo dei consumi. Un’iniziativa curiosa, che gli organizzatori auspicano di riproporre anche con oggetti quali libri e dischi.













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