ALPINISMO IN LUTTO

Addio Fernanda, una vita accanto a Cesare Maestri

Aveva 85 anni, con il "Ragno delle Dolomiti" una vita di avventura



TRENTO. Fernanda Dorigatti in Maestri, la moglie l'amante, l'amica, l'esuberante, istrionica, bellissima compagna di una vita Del Ragno delle Dolomiti ha chiuso gli occhi per sempre sabato notte, dopo anni di sofferenze, causate da un embolo al polmone scoperto qualche anno fa. E non si può dire non l'abbia amato oltre ogni limite il suo Cesare, pur maledicendo e stramaledicendo ogni giorno quelle montagne che lo portavano lontano, in pericolo, in bilico tra la vita e la morte. Ma era il suo eroe, l' uomo della sua vita, che aveva scelto di seguire da Gardolo a Canazei, e poi ancora ad Andalo, fino a Madonna di Campiglio, negli anni 60, perché lui aveva deciso che non poteva vivere se non guardando in alto, alla prossima meta, alla prossima cima da scalare. Fernanda rimaneva a casa, a condurre il negozio di articoli sportivi che insieme avevano aperto a Madonna di Campiglio e che soltanto pochi anni più tardi divenne una frequentatissima boutique.

La notorietà di lui e la straordinaria intraprendenza di lei, fecero del negozio nella centralissima piazza Righi, il rendez vous alla moda dei milanesi della Campiglio "da bere" degli anni Settanta e Ottanta. Quando Cesare annunciava un nuovo progetto era bufera per giorni in famiglia, fino a quando, in occasione della seconda spedizione al Cerro Torre in Patagonia, nel 1970, Fernanda decise di seguire da vicino l'impresa del suo uomo, più intrepida è incerta di sempre, perché destinata a sancire una volta per tutte la conquista dell'”urlo di pietra". Lei in attesa di notizie all'ultimo avamposto prima dei campi base di partenza per gli attacchi delle salite e lui lassù con i compagni sbatacchiati dai venti patagonici a sfidare le pareti ghiacciate della montagna impossibile. Da quella esperienza terribile ed al contempo unica per l'intensità con la quale venne vissuta da entrambi, ne nacque un diario scritto a quattro mani, uno dei più apprezzati volumi di montagna degli ultimi 50 anni dal titolo "Duemila metri della nostra vita", premio Bancarella Sport nel 1974.

Curiosa, estroversa, amante della natura e delle latitudini equatoriali Fernanda fu anche colei che condusse per mano Cesare, il figlio Gian, la moglie Paola e la nipote Carlotta in giro per il mondo, o in mezzo al mare in tempesta delle Bocche di Bonifacio in Sardegna, su una barca a vela. Tra scontri titanici e infinite tenerezze, Cesare e Fernanda hanno condiviso senza tema di smentita un irrefrenabile gusto dell'avventura e forse è proprio questo il grande vuoto che Fernanda lascia oggi nel cuore dei suo familiari. Negli ultimi tempi, nonostante i suoi 85 anni ed il fatto che la nipote Carlotta l'avesse resa bisnonna di due deliziose nipotine, Fernanda sognava ancora di partire con tutta la sua truppa, di ficcare in fretta e furia quattro indumenti in una valigia e portarseli via, lontano, i suoi tesori, come aveva fatto per anni, negli angoli più reconditi della terra a scoprire nuovi mondi, mentre per tutti gli anni della malattia e durante l'ultimo il viaggio più difficile e travagliato è' stato il figlio Gian a starle sempre accanto. L'ultimo saluto della sua Campiglio, a Fernanda Maestri domani alle 14.30 nella chiesa di S. Maria Nuova.













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