Addio a Toni Masè, la val Rendena in lutto

L’imprenditore è morto dopo un lungo periodo di malattia, aveva 74 anni. Grande lavoratore (e guida alpina) fu un protagonista dello sviluppo della valle


di Andrea Selva


VAL RENDENA. Si è spento ieri pomeriggio nella sua abitazione di Vadaione (Giustino) l’imprenditore Toni Masè, 74 anni, presidente delle Funivie Pinzolo, protagonista dello sviluppo economico e del boom turistico di Campiglio e di tutta la valle Rendena. Da alcuni anni lottava contro una grave malattia che l’aveva provato nel fisico, ma non gli aveva fatto perdere il sorriso e l’entusiasmo per cui era conosciuto, tanto che anche nelle ultime stagioni aveva messo gli sci ai piedi. Solo quest’anno aveva confidato agli amici più stretti: “Stavolta temo di non farcela”. Aveva ragione lui, purtroppo.

Proprio un anno fa Toni Masè, sorridente più che mai, aveva fatto in tempo a inaugurare quel collegamento funiviario tra Pinzolo e Campiglio che - senza di lui - sarebbe rimasto probabilmente solo un’ipotesi. Ma per capire la storia di quest’uomo di montagna - grande lavoratore e imprenditore di successo - bisogna andare indietro nel tempo fino agli anni Cinquanta quando (appena dodicenne!) comincia a imparare il mestiere di idraulico. Inizia a Milano, ma è in valle Rendena che qualche anno più tardi - con un salto da apprendista artigiano a industriale - fonda la Masè Termoimpianti.

Lavora tanto, in pratica porta i termosifoni in una valle dove ci si riscaldava solo a legna e questo sarà un suo grande vanto anche quando - imprenditore ormai arrivato - continuerà a definirsi, umilmente, idraulico: «Uno fra i mestieri più belli del mondo». Ma nonostante la mole di lavoro, trova sempre il tempo per andare in montagna, una grande passione per lui che - guida alpina formata ai piedi del Brenta- si toglie soddisfazioni in Himalaya, in Groenlandia. E’ giovanissimo protagonista - suo malgrado - di quel maledetto 12 agosto del 1959 quando sulla parete della Marmolada, sotto la neve, muore l’amico Giulio Gabrielli. Ma Masé continua ad andare in quota: è lassù -in Adamello - anche nel 1984 quando Giovanni Paolo II scende l’estate con gli sci lungo il ghiacciaio.

E infine il turismo: fu tra i fondatori delle Funivie di Pinzolo e quindi titolare dell’albergo Alpen Suite di Campiglio. Il nipote Marco Masé - presidente dell’Apt di Campiglio, figlio del fratello di Toni, Armando - gli era molto affezionato: “Un uomo che colpiva per la grande energia che sapeva trasmettere al prossimo. Ricorderò sempre il suo entusiasmo e il suo amore per la montagna”. Lascia la moglie Mariella, con le figlie Francesca e Cristina. Il funerale sarà celebrato domani alle 14 e 30 presso la chiesa parrocchiale di Giustino.

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